Il Comune di Perugia, ‘sbanda’ sul turismo

Affidata al consorzio Vivi Umbria la gestione degli infopoint per quasi 120 mila euro, ma il M5S attacca: «Nessun bando di gara»

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L.P.

Mentre l’aeroporto perde tratte, fare il punto sulla situazione del turismo umbro, nonostante i dati confortanti, sembra sempre più difficile.

Turismo Da un lato, infatti, c’è un osservatorio regionale sul turismo che non funziona o, almeno, non funziona più dal 2011, l’ultimo anno in cui è stata pubblicata un’analisi dettagliata dei punti di forza e di debolezza finalizzata al miglioramento e alla programmazione turistica regionale e, dall’altra invece, affidamento di servizi avvenuto in modi poco trasparenti.

ViviUmbria E’ il caso del consorzio Vivi Umbria che, con una procedura negoziata e senza bando di gara, si è visto affidare la gestione dei servizi per l’informazione e l’accoglienza turistica per l’intero 2016 alla modica cifra di 124.592,20 euro. La società consortile a responsabilità limitata, composta da Confcommercio della provincia di Perugia, Confcooperative Umbria, Università dei Sapori, Umbriasì, soc. coop. sociale Nuova Dimensione e Cooperativa B-Kalòs, già aggiudicataria del contratto iniziale, si è vista rinnovare la concessione nonostante la normativa preveda che, in tali casi, la ripetizione possa essere avviata solo se il contratto principale sia stato aggiudicato secondo una procedura aperta o ristretta e che, a fondamento di tale procedura, sia stato posto un ‘progetto di base’.

Il capogruppo M5s in Consiglio comunale Cristina Rosetti

Il capogruppo M5s in Consiglio comunale Cristina Rosetti

Procedura negoziata Così come conferma la giurisprudenza, infatti, secondo la consigliera Cristina Rosetti in questo caso non possono sussistere le condizioni per il ricorso alla procedura negoziata secondo il codice degli appalti, «dal momento che nel bando originario che ha indetto la gara aperta vi era solo un generico richiamo alla possibilità di affidare all’aggiudicatario i servizi per ulteriori tre anni ed inoltre non si rileva la presenza di un progetto di base che contempli, insieme al servizio originariamente affidato, i servizi analoghi oggetto dell’ipotesi di rinnovo contrattuale».

Servizi complementari Sempre secondo la consigliere del Movimento 5 Stelle Rosetti dovrebbe ritenersi illegittima anche un’altra determina dirigenziale, quella del 2014 con cui si ritenne di affidare a Vivi Umbria alcuni servizi complementari rispetto al capitolato speciale di appalto relativo al contratto in corso con tale azienda, non ricorrendo i presupposti di legge. Così lunedì mattina è stata chiamata in causa la commissione di controllo e garanzia che dovrà ora verificare il corretto operato dell’amministrazione e la validità della procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, l’affidamento dei servizi complementari oltre che eventuali responsabilità dei dirigenti amministrativi. Intanto nella prossima seduta è attesa un’audizione con l’assessore Teresa Severini e la dirigente Leombruni.

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