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Home » Il maxi rogo di Spoleto partito dalla trebbiatura di un campo di farro. Due le persone denunciate

Il maxi rogo di Spoleto partito dalla trebbiatura di un campo di farro. Due le persone denunciate

di Simone Francioli
20 Luglio 2024
in Ambiente e salute, Apertura 5
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
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Ore e ore di lavoro da parte di vigili del fuoco, addetti Afor, volontari e forze dell’ordine, per venire a capo del vasto incendio che dal pomeriggio di giovedì si è sviluppato in zona Poreta, nel comune di Spoleto, distruggendo boschi e minacciando diverse abitazioni, oltre ad un ristorante. In azione, in supporto alle squadre di terra del 115 provenienti da Spoleto e Foligno, anche un canadair alzatosi da Ciampino e tre elicotteri. Le fiamme – secondo quanto riferisce l’edizione di venerdì di ‘Il Messaggero-Umbria‘ – sarebbero state originate da una mietitrebbia impegnata in alcuni lavori nei campi, che nella tarda serata è stata sequestrata dai carabinieri forestali. Ad alimentare il rogo – la cui colonna di fumo era visibile a chilometri di distanza – sarebbe stata l’azione combinata di caldo intenso e forte vento che spirava sulla zona. Elementi che hanno costretto i vigili del fuoco – sul posto anche il direttore delle operazioni di spegnimento e una squadra dell’antincrndio boschivo – a lavorare per tutta la notte anche per le necessarie operazioni di bonifica.

Denunciati in due

A riepilogare la situazione, nel primo pomeriggio di venerdì, è una nota del comando regionale dei carabinieri forestali dell’Umbria. «Dalle ore 16 di giovedì 18 luglio – si legge – è in atto un incendio di vaste dimensioni, che si presume causato dall’utilizzo di un mezzo agricolo, che interessa un’area collinare dalla via Bazzanese-Strada provinciale 459, fino alle località Silvignano e Poreta nel comune di Spoleto. Le indagini del Nucleo carabinieri forestale di Spoleto hanno portato al deferimento di due presunti responsabili, intenti ad effettuare lavori di trebbiatura di un campo di farro. Dalla macchina operatrice si ipotizza siano partite delle scintille, facendo innescare l’incendio su campi incolti e oliveti, fino ad interessare l’area boschiva. I forestali hanno effettuato il sequestro della macchina operatrice».

«Alle ore 12 di venerdì – prosegue la nota – il fuoco è ancora attivo e operano sull’incendio numerosi uomini a terra e i mezzi aerei. Presenti un canadair, che preleva acqua dal lago di Piediluco, e un elicottero Erickson che può prelevare acqua da un laghetto di irrigazione presente ad un chilometro dall’evento. Ad incendio spento – spiegano i carabinieri forestali – seguiranno indagini più approfondite sulle cause e la perimetrazione dell’area».

I carabinieri Forestali ricordano che «il ruolo dei cittadini è determinante a ridurre i rischi e mettere in pratica tutte le attenzioni necessarie per evitare i principi di incendi. Altra causa frequente di innesco di un incendio boschivo è la bruciatura dei residui vegetali messa in atto nei periodi di divieto e in condizioni particolarmente favorevoli allo sviluppo, tipo siccità e presenza di vento. L’attenzione deve essere massima anche perché il reato di incendio boschivo colposo prevede la pena della reclusione da 1 a 5 anni che verrà aumentata dall’autorità giudiziaria in caso di danni gravi e persistenti all’ambiente e nel caso l’incendio si sviluppi in aree protette. Ai responsabili degli incendi verranno inoltre contestati i costi dello spegnimento dell’incendio da loro cagionati sia con i mezzi a terra dei vigili del Fuoco e delle squadre dell’Agenzia Forestale regionale e sia dei mezzi aerei della Protezione civile».

Il punto dei vigili del fuoco

Nel primo pomeriggio di venerdì, il comando provinciale dei vigili del fuoco di Perugia fa il punto sulle operazioni di spegnimento: «Il fuoco non è ancora sotto controllo: Le fiamme non sono ancora state domate ma il nostro personale e l’Agenzia forestale regionale stanno lavorando attivamente per arginare il rogo. Impiegati anche mezzi aerei della flotta dello Stato: tre canadair ed un elicottero S64. I danni sono ingenti ed è stimata una superficie provvisoria di oltre 120 ettari di bosco distrutti, con danni alla fauna selvatica e all’agricoltura. I carabinieri proseguono le indagini per accertare le cause del rogo, con l’ipotesi del mezzo agricolo (mietitrebbia) sempre più concreta. Si raccomanda la massima prudenza a tutti coloro che si trovano nella zona, evitando di avvicinarsi alle zone del rogo e seguire le indicazioni delle autorità».

L’aggiornamento

I carabinieri forestali nella giornata di sabato spiegano che alle 20.45 di venerdì l’incendio è stato dichiarato spento e nella serata sono rientrate nelle abitazioni le persone evacuate nella zona interessata dal vasto incendio. «Si presume che la superficie a fuoco sia di 200 ettari di cui circa 120/130 ettari di bosco; a fuoco anche 10 ettari di uliveto di pregio». Sul posto nella giornata odierna due squadre dei vigili del fuoco con otto persone e due dell’Agenzia forestale con quattro persone per le opere di bonifica. Presente anche il Dos (direttore delle operazioni di spegnimento) che ha richiesto l’intervento di un elicottero per la bonifica delle aree difficilmente raggiungibili da terra: «In particolare si evidenzia un versante della montagna in località Poreta più a rischio per la ripresa del fuoco e pertanto è previsto l’arrivo di un elicottero dell’esercito dal Coau di Roma. Tutte le opere di bonifica sono finalizzate ad evitare che possano riprendere le fiamme». Sul posto sono presenti anche i carabinieri forestali di Campello sul Clitunno e di Spoleto che al termine della bonifica dovranno occuparsi di effettuare il Mef (‘Metodo delle evidenze fisiche’), il metodo scientifico che permette di trovare il punto di origine dell’incendio (già presunto), le cause e tutti gli elementi di prova nelle investigazioni, a partire da un’analisi attenta dell’area bruciata, della sua forma e dalla propagazione delle fiamme sulla base delle tracce lasciate su piante, terreno, rocce ed oggetti a partire dal punto di innesco. «I forestali si occuperanno anche di perimetrare tutte le aree percorse dal fuoco; questo lavoro consentirà di alimentare il catasto incendi presente in ogni comune individuando le aree boschive dove ricadranno per legge i vincoli: 15 anni per il cambio di destinazione, 10 anni per la realizzazione di edifici e 10 anni per divieto di pascolo e caccia in tutta l’area percorsa dal fuoco». Saranno impiegati anche un canadair e un elicottero. «Per esigenze – viene sottolineato dal Comune di Spoleto – di sicurezza legate principalmente alla necessità di non investire i cavi elettrici durante le operazioni, nella zona di Bazzano, Santa Maria Reggiana, Poreta e Silvignano non verrà erogata l’energia elettrica fino a circa le ore 20 di questa sera».


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