Il Peglia accoglie il quinto Wao Festival

Ad agosto sei giorni di musica elettronica, stage, oltre cento dj da tutto il mondo e un programma che conta oltre quaranta attività

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Il Wao Festival giunge ad agosto – dal 13 al 19 – alla sua quinta edizione consecutiva, all’interno del parco dei Sette Frati nel comune di San Venanzo (Terni), in Umbria. Sei giorni di musica elettronica, due stage, più di cento dj da tutto il mondo e una programma che conta oltre quaranta attività tra workshop e laboratori teorico-pratici dedicati alla cura dell’ambiente, della persona e della spiritualità. L’intero evento viene organizzato secondo le logiche della sostenibilità, del risparmio energetico, del riciclo e del consumo di prodotti biologici e a km 0. Il tutto nella splendida cornice del monte Peglia, patrimonio Unesco dal 2018.

Gli ospiti del festival

Realtà consolidata all’interno della scena elettronica mondiale, il Wao Festival ospita una line-up di 120 artisti, tra i nomi più importanti e attuali della produzione contemporanea globale: AES DANA, Greg Hilight, Eat Static, TERRANO!SE, Sensient, Mandala, Regan, Dust, Isdirty, Lucas. Questi alcuni dei nomi di punta ad alternarsi sul dance playground, il main stage del festival. I protagonisti della staffetta musicale di sei giorni trascineranno il pubblico in un’esperienza musicale e sensoriale a 360 gradi, guidandoli tra le sfumature della psychedelic trance, tra progressive, full-on, twilight, forest, darkpsy e hi-tech.

Un mix di generi unico

Il ReTribe Circle è l’altra metà del cuore del Wao Festival, il luogo in cui la musica tradizionale si fonde all’elettronica organica, un’area dedicata ai generi più diversi, dal world al tribal, passando per tropical, cumbia, balcan, afrolatin, nu folk, jazz, fusion, bass, dub, glitch, chill, techno, break beat. Forte ormai di un’identità sempre più delineata, il ReTribe Circle vedrà esibirsi dj e producers di fama internazionale come CloZee, Spaniol, Dandara, Intiche, Rafael Aragon, Margherita,Okapi, Treeboga, Neil Perch e tanti altri. Ci sarà la possibilità di esplorare etichette di settore quali ZZK Records, Sonido Tròpico, Wonderwheel Recordings, Chinese Man Records, Tropical Twista Records, Galletas Calientes Records, Global Hybrid Records, LOKD, Frente Bolivarista, KONN Records, Deep Bali Records, Oxhalà Records ed altre ancora.

Un festival ‘bio’

Il festival propone un’attenzione al territorio che col passare degli anni diventa sempre più concreta, grazie anche al sostegno e alla collaborazione delle comunità locali e limitrofe e soprattutto del Comune di San Venanzo, in prima linea nel supporto all’organizzazione annuale dell’evento. Quest’anno il festival comincia un percorso di gestione globale sostenibile, mirato al superamento del concetto di monouso: la pratica dell’usa e getta viene sostituita dal sistema di bicchieri riutilizzabili e dalll’uso, da parte di tutti i food stall, di stoviglie compostabili e riutilizzabili. L’attenzione per la natura e l’educazione alle regole di convivenza tra uomo, flora e fauna, la riscoperta di metodi di coltivazione e cura a impatto zero, la bioarchitettura, la permacultura così come l’attenzione al proprio corpo, sono alla base della cultura e filosofia su cui si fonda il Wao Festival, acronimo di We Are One.

Laboratori e workshop su quattro fronti

La conoscenza e i percorsi di istruzione sono divisi tra laboratori e workshop estesi a 4 aree: healing area, treatments area, sacred space e cultural area dove sono più di 40 le attività in programma quest’anno, guidate da professionisti ed esperti del settore. Tra le iniziative della Cultural Area, il workshop ‘L’organismo vivo nell’agricoltura biodinamica’ a cura di Juan Jose Pena, la conferenza ‘I quattro pilastri della Huehuepahtli – la grande medicina mexica’ di Nicola Dentico o ‘Feng Shui and Colours’ di Daniela Mancini. Nella healing area, eventi dedicati tra gli altri a yoga, biontrasenergia, meditazione, gestione dello stress, tra cui una sessione di ‘Playfight – La lotta consapevole’ con Ambra Corradi e Fabio Bisotti, ‘Tecniche di coltivazione energetica’ di Gabriele Radino, ‘Yin Yoga’ di Ignatia Amara. La treatments area si distingue per workshop dedicati a diverse tipologie di massaggio, all’ayurveda o ai trattamenti naturali, tra pranoterapia e cristalli, mentre il sacred space area offre spazi e momenti di meditazione, oltre che percorsi dedicati alle pratiche di introspezione e rilassamento.

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