Il Pos delle polemiche: riduzione costi e micro pagamenti gratuti. Tuona Confcommercio

L’associazione si fa portavoce del malcontento delle imprese che trattano prodotti dal basso prezzo unitario

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«Le imprese hanno bisogno di risposte». Continuano a fare discutere il Pos e le norme che ne regolano l’utilizzo. Dopo la protesta dei tabaccai che abbiamo già approfondito, questa volta oggetto di discussione sono le attività che trattano prodotti dal basso prezzo unitario. Confcommercio Umbria si è fatta portavoce con la pubblicazione di un comunicato.

Le possibili soluzioni

«Non è sufficiente reintrodurre il credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente». Giorgio Mencaroni, presidente di Confcommercio Umbria, la reputa misura necessaria e da potenziare ma non sufficiente. Spiega infatti: «È urgente prevedere la gratuita dei micropagamenti. Tra spese fisse e commissioni il pagamento elettronico diventa in certi casi troppo oneroso». I riferimenti sono chiari: «È il caso dei bar, delle mercerie e delle tabacchiere soprattutto per le transizioni di beni e servizi ad aggio e margine fisso».

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Le preoccupazioni

Dalle dimissioni di Mario Draghi, la situazione non fa dormire sonni tranquilli. Mencaroni avverte: «La nostra preoccupazione è che la crisi politica in atto possa rendere vane le interlocuzioni già avviate su questo tema, anche sotto la pressione delle tante urgenze che, pur nella gestione degli affari correnti, il governo dimissionario deve affrontare. Le imprese hanno però bisogno anche di queste risposte che riguardano la loro attività di tutti i giorni e il loro rapporto con i clienti».

Le sanzioni: polemiche e delucidazioni

Dal 30 giugno i commercianti devono accettare i pagamenti con bancomat e carta (Decreto legge 36/2022 convertito nella Legge 29 giugno 2022 n.79), pena una sanzione pecuniaria pari a 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione. Il presidente di Confcommercio Umbria si schiera contro: «Non si può pensare di incentivare i pagamenti elettronici con questo meccanismo. Serve invece una riduzione delle commissioni e dei costi a carico dei consumatori ed imprese, potenziando lo strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e introducendo la gratuità per i cosiddetti micropagamenti». Intanto, la Guardia di finanza ha emesso note esplicative sulle nuove regole relative ai Pos. L’accertamento e la sanzione da parte delle autorità può scattare solo nel momento in cui al consumatore viene negato il pagamento elettronico con carta di credito o bancomat. Se il cliente invece non ne fa richiesta, non ci sono le condizioni necessarie per infliggere la multa, anche nei casi in cui l’esercente risulta sprovvisto di Pos. Inoltre, il titolare dell’attività è sanzionabile solo se rifiuta i pagamenti con le carte, ma nel caso invece di altre forme di pagamento non tracciabili, come ad esempio i bonifici, l’esercente può tranquillamente decidere in autonomia di non accettarli. Anche per i casi di malfunzionamento del Pos, per mancanza di linea o quando si presentano ‘comprovati problemi di malfunzionamenti tecnici dei dispositivi’ non sono previste sanzioni. Saranno poi i finanzieri stessi o gli ufficiali e gli agenti di polizia ad accertarsi del disservizio.

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