Il pressing della Lega: «Umbria ‘gialla’ dopo Pasqua, se possibile»

I consiglieri regionali sottolineano i numeri in miglioramento: «La scienza deve valere sempre. Per le chiusure ma anche per le riaperture»

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di Stefano Pastorelli, Paola Fioroni, Eugenio Rondini, Daniele Nicchi, Daniele Carissimi, Francesca Peppucci, Valerio Mancini
Consiglieri regionali della Lega – Umbria

Umbria in zona gialla dopo Pasqua se le condizioni lo permetteranno. Il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, ha sottolineato come la scienza debba valere sempre, per le chiusure, ma anche per le riaperture. Ad inizio del mese di aprile è impensabile prospettare chiusure valide fino al mese di maggio se ancora non siamo in possesso dei numeri che potrebbero certificare per una regione la zona rossa come quella bianca. Nel determinare questo tipo di disposizioni non ci si può basare solo sull’ideologia politica, ma bisogna ragionare in base ai dati. Proprio i dati, se questi dovessero riconfermarsi anche nei prossimi giorni, dicono che la Regione Umbria, prima in Italia, è pronta a tornare in zona gialla e a vivere un periodo di riaperture graduali in totale sicurezza e nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti e di protocolli ad hoc.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

I numeri giornalieri sull’andamento della pandemia ci dicono che l’indice RT dell’Umbria è tra i più bassi d’Italia, che il numero dei guariti supera considerevolmente quello dei nuovi casi, che la percentuale di terapie intensive occupate è in continuo calo, così come scendono i ricoveri e il numero delle persone decedute. Ad oggi abbiamo utilizzato quasi il 93% dei vaccini disponibili, aprendo agli over 70 e agli estremamente fragili, e siamo in attesa delle 50 mila dosi promesse dal ministro Speranza. Abbiamo affrontato per primi le varianti al virus e per primi ne stiamo uscendo mentre altre regioni, purtroppo, stanno entrando nel pieno del picco di questa nuova ondata e passano in zona rossa.

Nella considerazione della situazione umbra vogliamo sottolineare il lavoro straordinario del personale medico-sanitario che ogni giorno combatte il virus in prima linea e facciamo un plauso anche al senso di responsabilità dimostrato dai cittadini umbri.
In questo delicato momento storico non possiamo non considerare le ripercussioni a livello economico e sociale che il tessuto locale sta attraversando. Il settore della ristorazione e quello alberghiero, il commercio e l’artigianato, il settore della cultura, il cinema, i teatri, lo sport, gli spettacoli viaggianti, le partite Iva, la scuola: non possiamo chiudere gli occhi di fronte alle difficoltà di realtà così importanti per la vita e il futuro di questa regione.

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