Illuminati ‘riabilitato’: «Ora partono cause»

L’ingegnere ex Ast dopo l’assoluzione nella vicenda Misp è determinato a chiamare in causa chi l’ha accusato. E anche l’azienda

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L’assoluzione risale al 26 settembre del 2018 e ad emetterla era stato il gup di Terni, Federico Bona Galvagno. Una sentenza passata in giudicato che lo ha pienamente riabilitato – insieme ad altri colleghi di lavoro – dopo mesi di preoccupazioni ed amarezze. Parliamo dell’ingegner Alessandro Illuminati, coinvolto – suo malgrado – nell’indagine ‘Do ut des’ che, emersa nel marzo del 2015 e condotta dal pm Elisabetta Massini, aveva visto indagate undici persone a seguito delle denunce sporte da Cristian Spina, titolare della Misp Automation, azienda che al tempo lavorava in Ast. Estromesso con il passare del tempo dalle attività di Acciai Speciali Terni, Spina aveva messo nero su bianco tutto ciò che era stato compiuto, a suo giudizio, contro di lui.

Alessandro Illuminati

«Ora chiediamo a conto a tutti i soggetti interessati»

Di quell’inchiesta restano ora due imputati di fronte al giudice monocratico di Terni. Le posizioni degli altri sono state già archiviate o giudicate – con l’assoluzione – dai magistrati competenti. Fra cui quella di Illuminati, difeso dall’avvocato Roberto Galeazzi. Che punta il dito contro la condotta dell’azienda nel periodo ‘caldo’, quando ‘Do ut des’ era finita all’attenzione dell’opinione pubblica: «Dopo aver lavorato per molti anni in Ast, assumendo anche incarichi di rilievo – afferma l’avvocato Galeazzi – Alessandro Illuminati, insieme a diversi altri colleghi, era stato coinvolto nel procedimento penale in questione, apparso da subito confuso e basato solo su falsità. Dopo aver inizialmente contrastato le pretese dello Spina, Ast, in un secondo momento e in particolare nel periodo di gestione dell’Ad Lucia Morselli, aveva improvvisamente cambiato atteggiamento. Sostenendo le tesi del titolare della Misp, aveva sospeso e poi licenziato tutti i dipendenti e dirigenti coinvolti e si era costituita parte civile. Alla luce di queste sentenze – prosegue il legale – Illuminati e gli altri si chiedono se dietro al cambio di atteggiamento di Ast nei loro confronti non vi fosse il perseguimento di qualche altro interesse, come quello di eliminare una serie di dirigenti e funzionari per sostituirli con altri più adatti alle mire della nuova Ad. Illuminati oggi, per fortuna, ricopre un incarico di responsabilità presso un’altra importante impresa locale ed è determinato a chiedere conto a tutti i soggetti interessati delle false accuse e delle conseguenze che queste hanno prodotto. Ast compresa».

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