Imprese in Umbria, tasso di fallimento vicino all’1%

I dati di Unioncamere-Infocamere in riferimento al primo semetre 2021: è il quarto dato nazionale. Mencaroni: «Ma tessuto imprenditoriale regge»

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Lombardia in testa con 1,01%, quindi Lazio e Molise con 0,97% e l’Umbria a quota 0,92%. Si tratta del tasso di fallimento delle imprese per ogni 1.000 registrate: i numeri non sono buoni come certifica il presidente di Confcommercio Umbria Giorgio Mencaroni sulla base dei dati Unioncamere-Infocamere. Sotto altri aspetti la situazione è invece migliore.

Le imprese fallite

Le imprese fallite in Italia nel primo semestre 2021 sono state 4.667, mentre nell’ultimo anno pre Covid (2019) furono 5.380 e nel 2020 – dato segnato dal lockdown – 2.924. «La situazione nella nostra regione – il commento di Mencaroni – è abbastanza buona per quanto attiene alla percentuale di fallimenti con solo 87 imprese costrette a chiudere questo semestre contro le 107 del primo semestre 2019, ovvero il 18,7% in meno. Lo scorso semestre si sono registrate solo 47 fallimenti. Insomma, nonostante la crisi e le mille difficoltà imposte dalla pandemia, il tessuto imprenditoriale regionale ha retto il colpo».

Il tasso di fallimento

Situazione diversa per il tasso di fallimento: «In questo caso – il commento in merito di Mencaroni – la situazione umbra non è ottimale perché dopo la Lombardia che guida questa spiacevole classifica con un 1,01%, il Lazio e il Molise appaiati con un 0,97% c’è proprio l’Umbria con un pesante 0,92%. Ovviamente questi dati possono anche essere letti come indicatori di una diversa e più spiccata propensione al rischio e quindi come indici di un contesto maggiormente aperto al rischio d’impresa». La situazione fotografa le maggiori difficoltà nei settori dei trasporti/spedizioni, del commercio, delle costruzioni e del turismo. Tengono bene agricoltura e assicurazioni.

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