Analizzare eventuali nuove problematiche ambientali emergenti nell’area di Prisciano, a Terni, da anni al centro ed individuare le azioni risolutive: è quanto chiede alla giunta regionale dell’Umbria una proposta di risoluzione votata all’unanimità dalla seconda commissione di palazzo Cesaroni – relatori Letizia Michelini del Pd ed Enrico Melasecche della Lega – sul tema dell’impatto delle emissioni provocate da attività siderurgica di Arvedi-Ast nel quartiere. L’atto fa seguito ad una recente audizione avvenuta a Prisciano lo scorso aprile, alla quale hanno preso parte rappresentanti istituzionali, sindacati, tecnici regionali e figure apicali dell’azienda.
Tra le altre proposte, «la riattivazione del tavolo tecnico di confronto tra Ast, Regione, Comune di Terni, Arpa Umbria, Usl Umbria 2 e organizzazioni sindacali, che includa i rappresentanti del comitato di Prisciano, che venga convocato con cadenza regolare per monitorare lo stato di attuazione degli interventi proposti dall’azienda (Arvedi Ast e Tapojarvi) e/o delle prescrizioni autorizzatorie definite dalle autorità competenti». Inoltre si chiede «la verifica a posteriori della corretta realizzazione degli adempimenti richiesti e l’efficacia degli stessi».
L’atto di indirizzo mira ad impegnare l’esecutivo anche a «proseguire prioritariamente nelle azioni fin qui intraprese al fine di realizzare unostudio epidemiologico ed eziologico con la collaborazione di soggetti indipendenti, in grado di valutare i fattori di rischio sulla salute degli abitanti del quartiere e dei cittadini; far sì che nei futuri aggiornamenti del Piano regionale della qualità dell’aria venga presa in considerazione l’introduzione di misure per il contrasto dell’inquinamento derivante da fonti industriali, valutando le aree di maggiore criticità ambientale».
«I rappresentanti del comitato – è scritto nel documento – hanno evidenziato come da circa 30 anni molti residenti del quartiere siano costretti a vivere in un contesto difficile a causa dei disagi e dell’impatto ambientale che l’attività siderurgica di Arvedi-Ast provoca nel quartiere: polveri corrosive, fenomeni odorigeni, vibrazioni che provocano disagi diffusi agli abitanti. Gli stessi rappresentanti hanno espresso forte preoccupazione soprattutto per le conseguenze sulla salute umana, sottolineando nel contempo l’altissimo tasso dell’incidenza tumorale nella zona e chiedendo un approfondito studio epidemiologico alla luce dei valori alti e crescenti di Nichel e Pm10».
«Pur nella consapevolezza dell’importanza che l’azienda riveste – prosegue il documento – non solo nel panorama ternano, ma anche umbro e nazionale, fondamentale per lo sviluppo economico, i rappresentanti del comitato hanno ribadito la necessità di garantire un percorso di civile convivenza, chiedendo alle autorità, tra cui la Regione per quanto di competenza, di monitorare sugli interventi adottati da Arvedi-Ast per la riduzione delle problematiche, nonché di valutarne l’efficacia».
L’amministratore delegato di Arvedi-Ast, Dimitri Menecali ed il direttore generale di Tapojarvi, Stefano Proietti, hanno sottolineato «l’impegno dell’azienda che, per la risoluzione delle varie problematiche, ha predisposto un programma di interventi condiviso nell’ambito di un confronto costante con Regione ed Arpa». L’assessore regionale all’Ambiente Thomas De Luca, ha evidenziato «la necessità che le varie questioni siano affrontate all’interno di un tavolo tra istituzioni e soggetti coinvolti per raggiungere il comune obiettivo della soluzione del problema, partendo da due presupposti: la continuità produttiva e la tutela dell’ambiente e della salute pubblica». I membri della commissione ed i consiglieri regionali presenti, nei loro interventi hanno condiviso la necessità di un monitoraggio costante della situazione, nonché di riattivare un tavolo di lavoro.