di Fra.Tor.
L’incidente stradale avvenuto nella notte fra giovedì e venerdì ad Acquasparta (Terni), in cui ha perso la vita Gabriele Pecci, riporta l’attenzione e accende il dibattito sul tema dei cinghiali, dai danni alle attività agricole agli incidenti stradali che causano. Sul territorio di Terni gli avvistamenti sono all’ordine del giorno, ad esempio in zona San Gemini, lungo la Valnerina e – in nel contesto urbano – in via Bramante. Come si può arginare il problema?

Mario Borghi: «Rivedere la gestione»
«La situazione è molto delicata», evidenzia il comandante della polizia provinciale di Terni Mario Borghi, contattato da umbriaOn. «Fino al 2016, come Provincia, avevamo competenza in materia, ora è passato tutto in mano alla Regione che procede attraverso provvedimenti propri e attua procedure affidando responsabilità ai cacciatori. In Umbria credo ci sia la disciplina più permissiva d’Italia in merito agli abbattimenti. Secondo me non si deve più parlare di contenimento, di numeri che spesso non descrivono bene la realtà, ma di gestione faunistica che non si fa solo attraverso l’abbattimento. Si pensa che più cinghiali si uccidono e più si ha controllo della situazione, ma non è cosi. Negli ultimi anni sono aumentati gli abbattimenti, ma allo stesso tempo è aumenta la presenza e i danni, quindi forse non qualcosa non funziona. Va rivista la gestione e tutti gli accorgimenti che attualmente vengono bypassati».

Giulio Piccioni: «Gestire la specie»
«Da sempre chiediamo un piano regionale di gestione del cinghiale, in maniera che tenga conto di tutte le varie azioni che possano essere fatte», sono le parole di Giulio Piccioni, presidente di Federcaccia Terni. «Ogni anno la situazione è diversa perché quella dei cinghiali è una specie che ha un indice riproduttivo molto alto in funzione della stagione, quindi ogni anno varia e le azioni devono essere modulate di conseguenza. Come Federcaccia, anche ultimamente, abbiamo chiesto alla Regione Umbria un piano organico per la gestione del cinghiale che dia la possibilità di fare prelievi programmati e gestire la specie. Questo non significa annientarla, ma riportarla ad una densità sostenibile, in particolar modo a ridosso di produzioni agricole, di strade, abitazioni e vie di comunicazione, per la sicurezza di tutti».

Giuseppe Malvetani: «Regolare la problematica»
Sull’argomento interviene anche il presidente di Confagricoltura Terni, Giuseppe Malvetani, che ricorda come l’associazione abbia sempre avuto «una posizione netta sull’argomento, manifestata già alla precedente giunta regionale e riproposta all’attuale assessore regionale Morroni che ci è sembrato molto sensibile al tema. Ci auguriamo che si riesca e regolare la problematica per gli ingenti danni che ogni anno subiscono gli agricoltori, ma ancor di più per evitare situazioni drammatiche come quella della scorsa notte ad Acquasparta. Quella dei cinghiali, a differenza del lupo che è un animale particolarmente protetto, si può risolvere più facilmente, ma sono soluzioni che dobbiamo trovare insieme alla Regione. Per il momento vorrei mostrare le mie più sentite condoglianze alla famiglia del signor Pecci».
I consiglieri regionali della Lega Valerio Mancini e Francesca Peppucci
«Come gruppo Lega – evidenzia iI consigliere regionale della Lega Valerio Mancinici – siamo battuti e abbiamo ottenuto che l’apertura della caccia al cinghiale venisse anticipata al mese di ottobre e non a novembre come inizialmente era stato proposto in commissione dalla giunta. I cinghiali rappresentano un problema non soltanto per l’agricoltura, ma anche per gli automobilisti, pertanto è necessario che vengano adottate quanto prima soluzioni efficaci di contenimento della specie. Inoltre ritengo opportuno che venga rivalutata la possibilità di erogare un risarcimento agli automobilisti che subiscono danni da fauna selvatica». Il consigliere Francesca Peppucci rimarca che è «inammissibile che l’incolumità dei cittadini venga messa in pericolo dai cinghiali: non possiamo permettere che questi animali continuino a rappresentare un pericolo per gli automobilisti, ma soprattutto che siano una causa di mortalità. Negli ultimi anni sono stati innumerevoli gli incidenti causati dall’attraversamento dei cinghiali: è un fenomeno che costringe ad un’urgente riflessione per arrivare quanto prima a soluzione concrete, a tutela di tutti».