Isrim, la Regione rilancia l’ipotesi newco

Terni, ennesimo grido di allarme dei sindacati. La replica riporta l’attenzione su un progetto rimasto finora al palo

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Per non perdere il treno della nuova indennità di disoccupazione (Aspi), i ventisei lavoratori della fallita Isrim potrebbero essere costretti a chiedere il proprio licenziamento direttamente al curatore fallimentare. Questa l’ipotesi che potrebbe concretizzarsi entro la fine di aprile e che i sindacati – Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil – non esitano a definire «paradossale». Una presa di posizione, quella delle categorie, accompagnata dall’ennesimo grido di allarme sul futuro dei professionisti di quello che era l’istituto di ricerca di Pentima.

Ennesimo allarme «Ad oggi – attaccano i sindacati – tutte le parole e gli impegni, accompagnati anche da una delibera regionale votata all’unanimità, non sono stati seguiti dai fatti. La stessa richiesta di incontro fatta alle istituzioni regionali non ha avuto risposta, ma solo qualche rimando». Da qui l’invito, l’ennesimo, a perseguire «impegni precisi, dando il via al progetto messo in piedi da Asm e ad iniziative concrete per salvaguardare le professionalità dei lavoratori Isrim».

Gli impegni La risposta della Regione arriva a stretto giro: «Da tempo le istituzioni regionali seguono con attenzione la complessa vicenda dell’Isrim, tanto da verificare, presso le proprie partecipate, eventuali disponibilità in organico coerenti con le professionalità dei dipendenti Isrim». Un impegno esteso anche «alla partecipazione al capitale della società che sarà costituita da Asm Spa, una volta ultimate le procedure in corso da parte del consiglio comunale di Terni».

Speranza La Regione, in sostanza, rilancia l’ipotesi della nuova società che potrebbe assorbire il personale, qualificato, che per lungo tempo ha operato in Isrim: «Il nuovo soggetto promuoverà programmi di ricerca e innovazione e servizi alle imprese coerenti con la ‘mission’ di Asm. La società sarà aperta al capitale e a sinergie con operatori economici privati che verranno selezionati in base a procedure di evidenza pubblica, per ampliare la base societaria e il potenziale operativo».

Gli incentivi In questo contesto la Regione si impegna a «mettere a disposizione i beni mobili e immobili di sua proprietà, già nella disponibilità di Isrim». Altra opportunità, se il discorso dovesse concretizzarsi, è quella degli incentivi regionali previsti per chi riassume personale proveniente da imprese in crisi, fissato nel limite massimo di 10 mila euro per ciascun assunto.

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