La ‘firma’ di Cucinelli sulla ricostruzione di Castelluccio di Norcia. Piattaforma, edifici in muratura e riuso

Presentato ufficialmente il progetto a palazzo Donini

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Conferenza stampa mercoledì mattina a palazzo Donini (Perugia) per illustrare il progetto di ricostruzione e riqualificazione di Castelluccio di Norcia. In campo la Regione Umbria e la Fondazione Brunello e Federica Cucinelli di Solomeo, alla presenza del commissario al sisma Guido Castelli. «L’imprenditore Brunello Cucinelli – riferisce la Regione in una nota – che del progetto ideato dalla sua Fondazione di famiglia aveva parlato alla Triennale di Milano lo scorso 27 giugno, ha voluto condividere con i suoi concittadini il piacere di immaginare una nuova vita del borgo umbro e della sua comunità, che meritano di ritrovare la propria dignità e tornare presto a rappresentare uno dei poli storico naturalistici più attrattivi dell’Umbria».

Il progetto di ricostruzione della Regione

La presidente della Regione Donatella Tesei ha riferito nel dettaglio delle misure messe in atto per la ricostruzione del patrimonio edilizio e infrastrutturale di Castelluccio di Norcia dopo il terremoto del 2016. «Un’opera studiata dalla Regione – prosegue la nota – in virtù delle più avanzate e innovative applicazioni scientifico-tecnologiche dell’ingegneria e dell’architettura che hanno permesso, nello specifico, di pensare una ricostruzione sperimentale del centro storico su piattaforma isolata sismicamente al suolo (‘ground isolation’). Altrettanto significativa è la scelta di realizzare una ricostruzione che miri alla definitiva messa in sicurezza del borgo e che la stessa opera sarà fortemente improntata allo sviluppo sostenibile, grazie alla riutilizzazione di tutti i materiali di scavo che saranno recuperati dalla fase di realizzazione delle ‘piattaforme di isolamento sismico’. Ciò consentirà di evitare lo ‘stress’ dovuto all’arrivo di materiali solitamente provenienti da cave, grazie all’utilizzo di tutto quanto sarà possibile recuperare in loco. Non va inoltre sottovalutato un altro aspetto di questa opera di ricostruzione – osserva la Regione -, ovvero la possibilità concreta di ricostruire ‘in muratura’ l’intero patrimonio urbanistico di Castelluccio, pur appoggiandosi sulle ‘piattaforme’, nel totale rispetto della tradizione, dell’estetica e della tipicità di questi luoghi». L’ammontare del finanziamento pubblico per questa ricostruzione, con le procedure di gara che sono state già espletate, è di 68 milioni di euro.

Lo spirito dell’opera

Brunello Cucinelli ha sottolineato lo spirito di fondo con il quale, assieme ai suoi familiari, ha prospettato che dal borgo di Solomeo, passando per Norcia, potesse partire un progetto di riqualificazione dell’altro amato borgo umbro di Castelluccio, così da far tornare all’antico splendore questo straordinario luogo di bellezza del territorio. Il progetto, a cura della Fondazione di Solomeo, è stato congegnato «nel rispetto dell’identità storica e civile di Castelluccio, umanamente sostenibile e sollecito a cogliere nel profondo l’unicità di questo piccolo borgo».

Castelluccio laboratorio-modello

Così si è espressa Donatella Tesei: «La nostra volontà è quella di ricostruire Castelluccio innanzitutto dov’era, rendendolo ancora più bello e sicuro, per riconsegnarlo a quanti l’hanno sempre vissuto e a chi lo vivrà nel tempo futuro. Vogliamo realizzare questa opera nel più rigoroso rispetto della compatibilità ambientale, riutilizzando tutti i materiali che sarà possibile recuperare. Questo anche per segnare una sorta di ‘continuità storica’ tra passato e futuro; una storia che viene raccontata anche dalle pietre e dai mattoni delle case dell’antica Castelluccio. Le nuove tecnologie ci aiuteranno quindi a ricostruire un paese che possa essere sicuro in considerazione di eventuali futuri eventi sismici, grazie alla realizzazione delle piattaforme sismicamente isolate che faranno da base su cui poggerà l’intero agglomerato urbano del borgo. Castelluccio, dunque, sta già trasformandosi in un vero e proprio ‘laboratorio e modello’ – ha detto la Tesei – sia per ciò che riguarda le innovative tecniche di ricostruzione, sia per la procedura che consentirà l’abbattimento di tempi e costi, avendo condiviso il tutto anche con gli stessi proprietari degli immobili. Insomma, una eccellente prova di cooperazione e collaborazione tra pubblico e privato, meravigliosamente completato dall’idea di progetto della Fondazione Cucinelli che già aveva dato mirabile prova della propria opera a Solomeo».

«Una bella pagina della ricostruzione»

«Questa idea di progetto – ha spiegato Brunello Cucinelli – è stata pensata come un dono che possa durare nei secoli, nel rispetto del genius loci di Castelluccio e per il bene della sua amabile comunità e delle generazioni future, ma anche come tributo alla bellezza di uno dei luoghi più affascinanti di tutta l’Umbria. Sogno una vera e propria rinascita, da ogni punto di vista, dell’anima di Castelluccio. Il contesto paesaggistico e ambientale nel quale è incastonata questa perla è tale che siamo tutti chiamati, da custodi pro tempore del Creato, a custodirne al meglio il fascino perché tra cinque secoli possa ancora generare meraviglia in ogni essere umano». Il commissario Castelli ha affermato che «la ricostruzione di Castelluccio è una tappa fondamentale del nostro lavoro. Oggi abbiamo illustrato un progetto che sintetizza al meglio le esigenze di sicurezza di un luogo fortemente sismico e la necessità di integrazione tra intervento pubblico e intervento privato. In un luogo tra più suggestivi d’Italia, forte di centinaia di biodiversità, abbiamo proposto una soluzione avanzata, sostenibile e capace di contrarre i tempi di realizzazione che sarà ulteriormente arricchita dall’estro e dalle visioni di Brunello Cucinelli. Una bella pagina della ricostruzione».

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