di Gianni Giardinieri
Primo giorno di ritiro – lunedì 17 luglio – in casa Ternana Calcio: anche quest’anno la stagione parte da Cascia, seppure in una struttura diversa dalla precedente. Tante le incognite al momento, di ordine societario, organizzativo e sportivo.
Closing
Cominciamo dal primo aspetto: il closing non è ancora avvenuto. Probabilmente avverrà nei prossimi giorni ma ad oggi, di fatto, non si può ancora parlare di cambio di proprietà in casa rossoverde.
Staff dirigenziale
Da un punto di vista organizzativo le redini sportive, come ribadito dal ‘presidente in pectore’ Nicola Guida, sono tenute dal direttore sportivo Luca Leone. Continuano però ad aleggiare le figure di Stefano Capozucca e Damiano Faggiano, espressioni di ‘aree di influenza’ vicine a Nicola Guida. Sembra tramontata invece la presenza, che era stata chiarissima, di Massimo Ferrero.
La squadra
Da un punto di vista sportivo, infine, la situazione è ugualmente complicata: dopo le partenze di Partipilo, Palumbo, Di Tacchio, Ghiringhelli e la mancata riconferma di altri giocatori (uno tra tutti, capitan Defendi) alla voce cessioni non sembra ancora arrivato il momento di mettere la parola fine. Cesar Falletti continua ad essere corteggiato dal Como e la Ternana vorrebbe continuare ad alleggerire il monte ingaggi, anche attraverso risoluzioni contrattuali. Nel ‘mirino’, in tal senso, giocatori come Donnarumma, Pettinari e Martella. Celli dovrebbe invece restare in rossoverde. Incerta la posizione di Diakitè, probabile la cessione di Corrado, ma a non meno di 2/3 milioni (su di lui ci sono Sassuolo e Lazio).
Parla Lucarelli
«Una settimana prima della telefonata di Guida mi aveva chiamato Leone per la risoluzione contrattuale. Quando mi ha contattato la nuova proprietà pensavo quindi di andare a trattare la risoluzione ma così non è stato e, al contrario, mi è stata offerta di nuovo la panchina. In Guida ho trovato una persona serissima e di gran classe, che mi ha impressionato». Così Cristiano Lucarelli, per la terza volta in carriera sulla panchina delle Fere. «Guida – prosegue l’allenatore livornese – è una persona educata, pacata e chiara nei concetti che mi ha espresso. Mi ha detto che secondo lui non c’era necessità di chiamare un nuovo allenatore perché ne aveva già una sotto contratto. Volevo stare fermo e avrei accettato solo la serie A. Avevo deciso di rimanere fino ad ottobre senza allenare.
Tornare a Terni è una scelta di sentimento. Spero di riuscire a ricominciare un ciclo. Mi sento come quando firmai la famosa ‘letterina’. La futura proprietà vuole rendere la sua presenza economicamente sostenibile. Vuole calciatori giovani, con entusiasmo e capaci di apprezzare il valore di questa maglia. L’obiettivo per questo primo anno è quello esclusivamente di salvarsi. Ho già affrontato cambi di società in corsa, a Messina ben due. Lo scorso anno ci sono state tantissime difficoltà. Ora dobbiamo trovare giocatori che possano un giorno emulare i vari Partipilo, Corrado e via dicendo. Leone ora sta piazzando quei giocatori che hanno stipendi non più sostenibili. Mantovani e Favilli possono tornare, certo devono sposare la nuova filosofia della Ternana. Il mio rapporto personale con Bandecchi va avanti e umanamente mi sento di ringraziarlo per avermi chiamato per la prima volta. Giocheremo con la difesa a tre – aggiunge Lucarelli – ed è l’unica cosa certa. Poi dipenderà da Cesar: se ci sarà lui giocheremo con il trequartista o con la seconda punta, atltrimenti con cinque giocatori a centrocampo. Abbiamo perso giocatori di palleggio, quest’anno dovremo battagliare e avere il coltello tra i denti».
Capuano e Agazzi
Così invece il difensore Marco Capuano: «Fisicamente sto bene. Ho lavorato a casa e ora sono pronto e carico per ricominciare da capo. Abbiamo un po’ di ansia e preoccupazione legata al passaggio di proprietà. Stasera verrà a trovarci il nuovo presidente e lo ascolteremo con attenzione. Io ho rinnovato il contratto prima di farmi male». A parlare è stato anche Davide Agazzi: «Ricominciamo in modo particolare perché siamo coscienti che è un momento un po’ così. Mancano calciatori importanti per il gruppo e la qualità, ma dobbiamo lavorare da professionisti».