La Usl Umbria 2 e la carenza di personale: giù l’attrattività, su la mobilità passiva

C’è l’adozione del piano del fabbisogno provvisorio: nel 2023 previste oltre 90 assunzioni e 119 stabilizzazioni. Numerosi i nodi

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di S.F.

Anestesia/rianimazione, medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza, pediatria, psichiatria, cardiologia, igiene epidemiologica e sanità pubblica, ortopedia/traumatologia, igiene degli alimenti e nutrizione, medici di varie discipline per l’assistenzia sanitaria penitenziaria e medici per il servizio di 118. Sono le aree di criticità messe nero su bianco dalla Usl Umbria 2 in uno degli ultimi atti firmati nel 2022, vale a dire l’adozione del piano del fabbisogno provvisorio 2023-2025: il mirino resta sulla carenza di personale e su ciò che occorrerebbe per far funzionare al meglio la ‘macchina’ dell’azienda sanitaria locale.

Massimo De Fino e Luca Coletto

Minore attrattività e aumento mobilità passiva

Nella relazione tecnica che ha portato alla firma del piano ci sono diversi spunti di rilievo per avere un quadro sulla situazione attuale in casa Usl Umbria 2. L’azienda in primis sottolinea che «la carenza di organico per le discipline sopra specificate è attualmente colmata attraverso il ricorso ad istituti contrattuali quali la produttività aggiuntiva, convenzioni con altre aziende sanitarie ed estrema ratio, rapporti di tipo libero professionale laddove si potrebbe verificare un’interruzione di pubblico servizio. L’auspicata possibilità di reintegro dell’organico potrebbe avvenire con l’assunzione che oggi può essere stimata in circa quaranta professionisti ripartiti tra le discipline indicate». La conseguenza sarebbe quella di invertire «l’andamento degli ultimi anni in quanto a mobilità passiva/attiva con miglioramento delle performance dei reparti ospedalieri ed inoltre incremento delle prestazioni ambulatoriali pervenendo così ad una sensibile riduzione delle liste di attesa. L’attuale situazione di carenza di professionisti deriva in generale dal fenomeno che interessa tutto il territorio nazionale di non adeguato rimpiazzo dei professionisti cessati dal servizio in quanto la programmazione a livello formativo si è rivelata essere insufficiente rispetto alle necessità dettate dal turnover». C’è un altro problema da considerare: «Ciò non risulta inoltre agevolato dal fatto che alcune strutture assistenziali di questa Usl risultano escluse dalla rete formativa degli specializzandi. L’effetto della carenza di personale medico è stato quello di determinare una minore attrattività e conseguentemente si è avuto l’effetto di riduzione della mobilità attiva extraregionale ed incremento della mobilità passiva extraregionale».

Stefano Federici

L’inversione di tendenza e la valorizzazione

La Usl nel documento puntualizza tuttavia come negli ultimi mesi si sia registrata «una significativa inversione di tendenza con maggiori adesioni del personale medico reclutato più incline ad accettare le assunzioni proposte (vedasi internisti reclutati, chirurghi, geriatri) ed inoltre la direzione aziendale sta presentando proposte assunzionali innovative sotto il profilo organizzativo per favorire l’accettazione su quelle posizioni per le quali si registrano più gravi e ripetute défaillance (scoperture turni h 24). La preannunciata (ma ancora non resa definitiva) riduzione dei distretti comporterà una razionalizzazione dei servizi amministrativi e non solo con efficientamento delle risorse disponibili: il risultato atteso è quello di avere un forte potenziamento delle strutture che potranno fornire un progressivo incremento all’andamento della mobilità attiva e conseguente riduzione della mobilità passiva». La carenza di personale medico va a colpire anche la parte gestionale/organizzativa della Usl 2: «Esempio su tutti è la pubblicazione del bando di concorso per la copertura di un posto di direttore della struttura complessa di direzione medica ospedaliera del presidio ospedaliero di Orvieto ove non è pervenuta alcuna domanda di candidati». Il passaggio più curioso è un altro.

La sede della Usl Umbria 2

I direttori in campo. Novità per Federici

Le criticità descritte conducono a situazioni non proprio normali. La stessa Usl le descrive: in alcuni casi la direzione è costretta «ad intervenire direttamente per colmare le carenze di personale». Che significa? «Non è infrequente che il direttore sanitario aziendale sia inserito nelle turnazioni di pronta disponibilità delle direzioni mediche ospedaliere che altrimenti rimarrebbero scoperte; è oramai prassi costante che il direttore amministrativo svolga ad interim anche le funzioni di responsabile di posizione organizzativa del distretto della Valnerina e del distretto di Foligno. Al momento attuale, stante il mancato riordino delle strutture/servizi (atto aziendale) e quindi l’impossibilità a poter intervenire con modifiche strutturali sugli assetti organizzativi esiste un elevato numero di facenti funzioni di strutture complesse (selezionati attraverso procedure interne ad evidenza pubblica) che comunque con grande spirito di collaborazione danno il loro pieno contributo al funzionamento dei servizi. Questa Usl al momento attuale ha in servizio cinque dirigenti amministrativi con incarichi ad interim (nell’ambito dei quali è coinvolto anche il direttore amministrativo) ed assenza totale del personale della dirigenza su aree come quelle distrettuali, ospedaliere, servizi sociali». Curiosità: dal 1° gennaio Stefano Federici andrà a capo della struttura complessa di Narni/Amelia. Manterrà al contempo la direzione del distretto di Terni. Per il 2023 vengono indicate 94 assunzioni ordinarie e 119 stabilizzazioni. La dotazione organica attuale è a quota 4.208 persone. Infine il Pnrr: l’azienda spera nel reclutamento di due ingegneri a tempo determinato per metterla nelle condizioni «di poter rispettare i fondamentali impegni assunti nell’ambito degli interventi finanziati».

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