Ladro di offerte denunciato ad Assisi

Si tratta di un 56enne di Bastia Umbra. I religiosi lo hanno ‘perdonato’ ma la polizia no. Ora è accusato di furto pluriaggravato

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Le offerte scarseggiavano da un po’ all’interno delle cassette di un affollato santuario Francescano di Assisi. Poiché nulla lasciava presagire che fosse scemata la generosità di fedeli e pellegrini, i frati hanno deciso di analizzare con attenzione le immagini del sistema di videosorveglianza interno. Hanno così notato la presenza di un individuo che, nei momenti salienti delle cerimonie religiose, armeggiava nei pressi delle cassette proprio quando fedeli e celebranti erano raccolti in preghiera.

L’indagine Le riprese del soggetto sono state estrapolate e fornite alla polizia Municipale assisana che, grazie alla tecnologia digitale, le ha elaborate riuscendo a dettagliare tutte le caratteristiche fisiche, somatiche e di deambulazione del ladro. Informazioni poi condivise con il commissariato di Assisi per ‘incastrare’ il sospettato.

La confessione Così, per un po’ di tempo, l’attenzione degli agenti della Municipale e dei poliziotti di vigilanza ai luoghi di culto si è concentrata anche su quello che nell’ambiente era stato soprannominato ‘il ladro di offerte’. L’allarme è scattato nei giorni scorsi quando due operatori della polizia Municipale lo hanno visto entrare nella Chiesa Nuova di Assisi. All’uscita veniva intercettato dagli stessi e condotto al commissariato. L’uomo – 56enne di Bastia Umbra – ha subito ammesso le proprie responsabilità, raccontando che da tempo faceva il giro delle principali chiese e basiliche di Assisi per prelevare le offerte dei fedeli dalle cassette.

Denunciato Alla polizia, oltre ad alcune banconote sottratte lo stesso giorno, ha consegnato anche l’attrezzatura utilizzata per rubare: nastri, cartoncini e biadesivo, con cui abilmente prelevava il denaro depositato dai fedeli. Se da un lato i religiosi di Assisi non hanno manifestato la volontà di procedere penalmente nei suoi confronti, di contro la polizia di Stato lo ha denunciato per furto pluriaggravato e continuato. Il questore di Perugia, Francesco Messina, gli ha anche vietato di tornare ad Assisi per i prossimi tre anni.

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