L’appello al Comune: non dimenticatevi del nido di Balanzano

La notizia dei finanziamenti comunali per le scuole ha fatto tornare d’attualità i mancati interventi nella struttura comunale. I genitori: «Bagni puzzolenti e termoconvettori vecchi»

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L’intervento del Comune di Perugia in alcune scuole – deciso con delibera di giunta – ha fatto divampare la protesta dei genitori dei bambini che frequentano l’asilo nido di Balanzano, alle porte di Perugia.

Protesta che parte da lontano

Più volte sono stati chiesti interventi risolutivi per i problemi che si registrano in quella scuola (che sorge a ridosso del parco pubblico nella frazione perugina a ridosso di Ponte San Giovanni e della zona industriale), senza che però fossa mai trovata una soluzione. Certo, l’emergenza sanitaria ha mutato l’ordine delle priorità. Ma è pur vero che proprio approfittando della lunga chiusura delle strutture scolastiche si poteva approfittarne per interventi radicali.

Odore intenso dai bagni

A destare particolare disagio nei genitori ma soprattutto negli alunni sono i problemi nel sistema di scarico dei bagni che, a causa di un cattivo ricircolo provoca il ristagno dei cattivi odori: «I servizi sono posizionati proprio all’ingresso – ci racconta un genitore – e non appena si entrava, lo scorso anno, avvertivamo subito un intenso odore di urina, non il massimo, come primo impatto, per un bambino piccolissimo (il nido accoglie alunni fino a tre anni) che entra in un mondo tutto nuovo per lui». Ci raccontano che il disagio era stato segnalato sia agli uffici sia all’amministrazione comunale, senza che fossero attuati interventi radicali

Quello che è stato fatto

Va comunque dato atto che un intervento c’è stato: è stato riparato il tetto, che aveva delle infiltrazioni, e sono stati cambiati tutti i giochi e i banchi, che ovviamente (e non solo in tempi di coronavirus) devono essere sanificati spesso visto che a quella età i bimbi tendono a mettere tutto in bocca. Ma gli interventi che i genitori chiedono sono soprattutto di tipo strutturale, visto che l’istituto appare un po’ decadente.

Termosifoni anni Ottanta

«I termoconvettori – ci raccontano (al momento la scuola è chiusa) – sono vecchi e sporchi e potenzialmente ricettacolo di germi e batteri». Aggiunge un altro: «Secondo me hanno almeno trent’anni, sono quelli tipici degli anni Settanta/Ottanta, in ferro, a pompa di calore». E cambiarli non costerebbe una fortuna. Più costoso sarebbe intervenire sulla corte esterna, dove i bimbi giocano in estate. E in questo caso i pericoli sono visibili anche da fuori: i mattoncini del cortile sono sconnessi in molti punti, non il massimo per un luogo dove giocano bimbi dal passo ancora incerto, che, inciampando, potrebbero farsi davvero male. 

L’annuncio di Tuterinel 2019

Un anno fa, parlando proprio al nostro giornale, il vicesindaco Gianluca Tuteri, che ha la responsabilità della scuola in giunta, aveva annunciato un intervento radicale sugli asili nido, sia intesi come strutture sia proprio come concezione del sistema scolastico comunale nella sua interezza: «Nostro obiettivo è garantire libertà e gratuità di accesso ai nidi comunali – aveva detto – da pediatra posso dire che quella è la fase dalla vita in cui si sviluppa la mente del bimbo e necessita quindi di adeguati stimoli, da parte di personale competente, che la famiglia, da sola, non può dare».

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