Lavoro, Cgil Perugia: «Lavoro per ripresa»

Il segretario, Filippo Ciavaglia: «vertenze in aumento, mentre non si trova soluzione a situazioni ormai antiche»

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«Senza lavoro, stabile e di qualità, non può esserci ripresa. Per questo anche in provincia di Perugia vanno messi da parte entusiasmi, quantomeno prematuri e avventati, per alcuni dati economici con il segno più, che sono senz’altro positivi, ma che non portano certo a dire che la crisi è alle spalle». È molto cauto e ancora preoccupato il giudizio della Cgil di Perugia sul quadro economico e sociale della provincia: «Il nodo centrale resta l’occupazione – spiega Filippo Ciavaglia, segretario generale della Camera del Lavoro – perché dopo qualche piccolo avanzamento nei primi trimestri, ora stiamo di nuovo tornando indietro, come è emerso dagli ultimi dati della Camera di Commercio e soprattutto come verifichiamo noi quotidianamente stando sul territorio».

Le priorità Le oltre 100 vertenze aperte, censite dalla Cgil in estate su tutto il territorio provinciale, «sono infatti in aumento, mentre non si trova soluzione a situazioni ormai antiche come quella dei ‘precari del secolo scorso’, lavoratrici e lavoratori assunti dai Comuni della fascia appenninica dopo il sisma del 1997 e oggi ancora costretti a presidiare la Regione per chiedere una stabilizzazione che non sembra rientrare nelle priorità delle nostre istituzioni. Se a questo aggiungiamo i danni della legge Finanziaria, il quadro è davvero desolante e il 2016 si presenta come un anno ancora più difficile di quello che sta per chiudersi».

Sindacato tiene Ciavaglia, poi, ribadisce che «da parte nostra  l’impegno sarà rivolto sempre di più al territorio, concentrando sforzi e risorse – in calo, nonostante una sostanziale tenuta del numero degli iscritti (-3% al 30 novembre, rispetto al 2014) – nelle Camere del Lavoro e nel sistema servizi, tartassato dai tagli del governo che mettono a rischio i diritti e le tutele di cittadini, lavoratori e pensionati. Un impegno che sarà sostenuto anche dalla consapevolezza di avere un largo consenso nei luoghi di lavoro, come testimoniano i numerosi risultati estremamente positivi che la nostra organizzazione ha ottenuto nelle votazioni per i rinnovi della Rsu».

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