Lavoro e prevenzione, l’Inail si attrezza

Terni, il nuovo Comitato consuntivo provinciale: «Lavoriamo in maniera costante e non solo dopo eventi drammatici»

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di Fra.Tor.

Analizzare l’andamento del fenomeno infortunistico e delle malattie professionali e, sulla base di queste risultanze, formulare proposte anche di carattere specifico circa gli accorgimenti e le misure di prevenzione più idonee da adottare in sede locale, in base alla legislazione vigente. Sono questi i compiti del Co.Co.Pro – Comitato consuntivo provinciale – nato in seno all’Inail e di cui, lo scorso 26 giugno a Terni, ne sono state rinnovate le cariche per il quadriennio 2015-2019.

Il Co.Co.Pro Il Comitato consuntivo provinciale, del presidente Alessandro Rampiconi e del vicepresidente Guido Gatti, è formato da 10 rappresentanti dei lavoratori, 6 dei datori di lavoro, un funzionario Inail, un direttore di sede, un rappresentante degli artigiani, uno dei medici e uno dei lavoratori mutilati e invalidi del lavoro.

ALESSANDRA LIGI, DIRETTORE INAIL TERNI E PERUGIA – L’INTERVISTA

Strumento utile «A partire dallo studio dei dati, il nostro obiettivo – spiega Rampiconi – sarà quello di proporre iniziative per ridurre gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Ma dobbiamo conoscere bene il territorio e come i luoghi di lavoro sono dislocati su di esso». Per questo motivo, il Co.Co.Pro, «si vuole presentare e divenire uno strumento utile anche alle amministrazioni locali, che sono il primo presidio del territorio, tenuto conto che nello stesso organismo sono presenti le rappresentanze sociali – che esprimono il presidente e il vicepresidente – e tutte le istituzioni preposte al controllo e alla prevenzione».

Alcuni dati «Analizzando i dati dell’andamento infortunistico sul lavoro, nel quadriennio 2010-2014 – spiega Alessandra Ligi, direttore di Inail Terni e Perugia -, possiamo notare come le denunce per infortunio in Umbria siano diminuite da 16.767 nel 2010 a 11.816 nel 2014, di cui 9.644 a Perugia e 2.172 a Terni. Per quanto riguarda, invece, le denunce di infortunio con esito mortale, in Umbria, siamo passati da 26 nel 2010 a 19 nel 2014, di cui 13 a Perugia e 6 a Terni. Le denunce per malattie professionali sono, invece, aumentate in Umbria da 1.353 nel 2010 a 1.624 nel 2014, di cui 1.068 a Perugia e 556 a Terni».

Caso per caso Giancarlo Marchionna, direttore regionale sanità e servizi sociali, sottolinea, però, che «per quanto riguarda le malattie professionali ha voluto, però, precisare che in pochissimi casi esiste un rapporto diretto tra una patologia e il luogo di lavoro. Ad esempio, alcune patologie legate alla colonna vertebrale, sono fisiologiche raggiunta una certa età dell’individuo. Se fossero legate al luogo di lavoro si manifesterebbero dopo poco tempo e non dopo 20 o 30 anni di lavoro. Per questo motivo è opportuno analizzare bene caso per caso».

La prevenzione Per quanto riguarda l’anno 2016, aggiunge Alessandra Ligi, «abbiamo già in ‘cantiere’ dei progetti di prevenzione, a partire dalle scuole primarie, con l’evento ‘La sicurezza, un puzzle da comporre insieme’, che prevede la promozione della cultura della sicurezza, attraverso il gioco e lo sport, nei cinque ambienti di ‘lavoro’ frequentati dai bambini: la scuola, la palestra, la strada, la casa e il parco giochi». Oltre, ovviamente, a «seminari di formazione e informazione sulla sicurezza, è in programma per l’8 marzo, giorno della ‘Festa della donna’, un premio ‘Ternana dell’anno’ che valorizzerà coloro che si sono contraddistinte nel mondo del lavoro».

Lavoro costante Il Co.Co.Pro intende, quindi, «coinvolgere i sindaci dei Comuni di Terni, Narni, Amelia e Orvieto nella discussione, per verificare una disponibilità a implementare le iniziative passate e intraprenderne delle nuove. Sfruttando anche l’opportunità di avere nella delegazione dei Comuni più grandi del nostro territorio il presidente della Provincia di Terni e il residente regionale dell’Anci». Incontrare le principali istituzioni «serve anche per affrontare le tematiche della sicurezza nei luoghi di lavoro in maniera duratura e strutturale e non soltanto, come spesso accade, dopo eventi drammatici che per forza di cose non consentono un’analisi lucida».

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