Leonardo da Vinci: «Quella è la Cascata»

L’architetto e ricercatore Miro Virili non ha dubbi: «La ricerca di Luca Tomìo è stata condotta con grande cura e verranno messe a tacere tutte le voci contrastanti»

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«Le chiacchiere a vuoto non fanno testo. Quella disegnata da Leonardo da Vinci è la Cascata delle Marmore di Terni. La ricerca di Luca Tomìo, che lo dimostra, è stata condotta con grande cura e quando sarà illustrata verranno messe a tacere tutte le voci contrastanti». A dirlo è l’architetto Miro Virili, che con Tomìo ha collaborato – «ma il mio ruolo è stato decisamente minore, mi sono limitato a dare una mano», si schermisce lui – da quando lo studio ha avuto inizio. Ora, dice Virili, «si deve solo aspettare che venga dato l’annuncio ufficiale».

Luca Tomìo, l'autore della clamorosa scoperta

Luca Tomìo, l’autore della clamorosa scoperta

L’attesa L’architetto Virili, comunque, non ha dubbi: quella che umbriaOn ha anticipato venerdì scorso «è una notizia che negli ambienti culturali circolava già, seppur sottovoce, da qualche settimana e a quanto mi risulta si stava appunto lavorando all’organizzazione di un evento nel corso del quale mettere a disposizione della comunità culturale e scientifica internazionale i risultati degli studi condotti da Tomìo».

Vittorio Sgarbi

Vittorio Sgarbi

La Regione Tanto che, come ha anticipato il sindaco di Amelia, Laura Pernazza, a prendere in mano la situazione è stata la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini: sarebbe stata lei in persona, infatti, a decidere che doveva essere Vittorio Sgarbi a gestire tutta la faccenda. Ricevendo l’assenso dal sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo: «Io credo che questa decisione – dice Virili – sia stata motivata dal fatto che la presenza di un critico d’arte di grande prestigio come Sgarbi possa dare maggiore rilevanza alla presentazione dello studio su quella che, comunque, resta la Cascata di Terni».

copertina-guidaGli studi E che lui conosce molto bene – tanto da aver curato la realizzazione di un volume (L’opera della Cascata – Guida ai beni culturali della Cascata delle Marmore tra archeologia, storia e cultura industriale; edizioni Thyrus) «contenente alcune tesi, proprio su quella che definiamo ‘L’Opera della Cascata’, che vengono avvalorate dagli studi condotti da Tomìo e che inquadrano quella stupefacente opera, frutto dell’incontro tra la potenza della natura e l’ingegno umano, nel contesto della storia ternana».

Patrimonio Unesco E che ora, Virili su questo la pensa come il sindaco Di Girolamo, «potrebbe ‘guadagnare punti’ per il possibile riconoscimento come patrimonio dell’Unesco, al quale era stata candidata. Un riconoscimento che, grazie a Leonardo da Vinci, potrebbe essere più facilmente raggiungibile». Soprattutto se il Mibact, che è stato pienamente coinvolto nello studio di Luca Tomìo, che ha rispettato tutti i protocolli previsti, sposerà – come sempre intenzionato a fare – la causa.

La storia La Cascata venne realizzata quando, nel 271 a.C., il console romano Manio Curio Dentato ordinò la costruzione di un canale (il Cavo Curiano) per far defluire le acque stagnanti di una palude nociva per la salubrità dei luoghi e nota come Lacus Velinus in direzione del salto naturale di Marmore: da lì, l’acqua precipitava direttamente nel fiume Nera, affluente del Tevere.

MIRO VIRILI SULL’OPERA DELLA CASCATA – L’INTERVISTA 

Miro Virili Laureato in architettura, esercita la professione di architetto, ma da esperto in ambiente, beni culturali e paesaggio, si occupa di progettazione, restauro e pianificazione. Da sempre impegnato nello studio e nella promozione del paesaggio e dei beni culturali minori ha curato uno studio sulla città sostenibile (2000), sul parco fluviale del Nera (2008) e sulla cascata delle Marmore (2003-2009), su Piediluco (2012) ha pubblicato vari saggi su monumenti e beni culturali.

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