Liquami nei terreni: il comitato non ci sta

Bastia Umbra – A Costano, che ha dato il suo nome alla famosa porchetta, i residenti protestano per gli sversamenti degli allevamenti

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Costano, frazione di Bastia Umbra, è località nota per la sua deliziosa porchetta. Storicamente sede di molti allevamenti di suini, produce quindi molti liquami da smaltire (letame, ma non solo).

Liquami dalle stalle ai terreni agricoli

In Italia c’è una normativa che consente il cosiddetto ‘spandimento’, cioè lo spargimento del liquame sui terreni, con tecniche non impattanti, che vengono anche definite di fertirrigazione. Se fatta bene, è una pratica che agevola la concimazione dei terreni agricoli (il letame ha delle proprietà fertilizzanti). Ma se fatta male potrebbe contaminare irrimediabilmente le colture, essendo ricche di batteri nocivi. E inquinare il terreno, le falde e i corsi d’acqua dove i liquami finiscono.

L’inchiesta che fece chiudere le stalle

Già una decina di anni fa, un’inchiesta giudiziaria sugli smaltimenti di liquami ha comportato la chiusura di molte stalle stalle. «Chi si scotta una volta fa di tutto per evitare il rischio di potersi di nuovo scottare», ha scritto in una nota l’ingegner Antonio Cavarai, presidente del comitato civico per la difesa dell’ambiente e del territorio che si sta opponendo alla decisione del sindaco di Bastia Umbra che vuole modificare il regolamento di igiene, in particolare l’articolo 115 che prevede – attualmente – l’obbligo di trattamento per i liquami che vengono sparsi sul terreno.

La diffida e quella pec a due ore dalla riunione

Il comitato ha inviato una diffida al sindaco Paola Lungarotti, che però al momento sembra non volerci sentire da questo orecchio. Sul tema c’è anche un piccolo giallo, con una riunione che l’amministrazione ha avuto con Arpa sul monitoraggio dei terreni. Però per questa riunione, a cui doveva partecipare anche il comitato, non sono arrivati a Cavarai inviti, se non due ore prima dell’incontro, via pec.

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