Umbria ‘arancione’: firmata l’ordinanza, vale fino al 31 gennaio

Covid – C’è la firma del ministro Speranza: ha efficacia a partire da domenica per le prossime due settimane. Tutte le misure

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La notizia era attesa e lo stesso assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, l’aveva in qualche modo anticipata. Da domenica 17 gennaio anche l’Umbria, che nell’ultimo monitoraggio era rimasta, pur con un RT medio superiore ad 1, in ‘fascia gialla’, sarà ‘arancione’. Sabato il ministro alla Salute Roberto Speranza ha firmato la specifica ordinanza valida fino al 31 gennaio.

SPECIALE COVID – UMBRIAON
DOCUMENTI – IL DECRETO LEGGE E IL DPCM DEL 14 MARZO 2021 (.PDF)
DPCM E DECRETO LEGGE DEL 14 GENNAIO – LE SCHEDE CHE RIEPILOGANO LE MISURE (.PDF)
L’ORDINANZA DEL MINISTRO SPERANZA PER LE REGIONI ARANCIONI (.PDF)

L’ufficializzazione del ministero nella giornata di sabato

I passaggi

Come anticipato dal Corriere della Sera – con il ministro della Salute Roberto Speranza che ha firmato la nuova ordinanza – saranno ‘zona rossa’ Lombardia, Sicilia e la provincia autonoma di Bolzano. Si aggiungono invece alla ‘zona arancione’ – che già riguardava Calabria, Emilia Romagna e Veneto – anche Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Restano gialle Molise, Toscana, Sardegna, provincia di Trento, Basilicata e Campania.

L’ORDINANZA DI TESEI VALIDA AL 16 AL 23 GENNAIO – DOCUMENTO
COVID, LE MISURE PREVISTE DAL DECRETO LEGGE DEL 14 GENNAIO
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Perché

Per la cabina di monitoraggio nazionale, l’Umbria presenta un rischio ‘alto’ anche in ragione di un indice RT medio pari ad 1.29: l’intervallo è compreso fra un minimo di 1.21 – questo il dato preso in considerazione per la valutazione della regione ai fini delle misure – ed un massimo di 1.38. Casi e focolai sono in aumento e l’incidenza (numero di casi) per 100 mila abitanti, negli ultimi 14 giorni, è pari a 313,53.

Spostamenti tra regioni

Dal 16 gennaio al 15 febbraio – è indicato nel Decreto Legge che fa da cornice al Dpcm – è vietato «ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute; è comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione».

MISURA – COSA PREVEDONO I TRE COLORI

Coprifuoco fino al 5 marzo. Le visite

In ambito regionale lo spostamento «verso una sola abitazione privata abitata è consentito, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le 22 e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi; qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5 mila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia».

Zona arancione: bar, ristoranti, sport

Per le regioni in zona arancione – una delle novità che ha creato più polemiche negli ultimi giorni – il servizio d’asporto per le bevande dai bar si fermerà a partire dalle ore 18: resta consentito dal tardo pomeriggio solo la consegna a domicilio. «Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 – la specifica nel testo – l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18». Così come in precedenza i ristoranti resteranno chiusi. Per quel che concerne i centri commerciali possibilità di apertura dal lunedì al venerdì, stop nel weekend. Ancora sospese le attività di piscine e palestre.

Brusaferro (ISS): «Fase delicata»

«Siamo in una fase delicata e la circolazione del virus resta alta» ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, nel fare il punto sul monitoraggio nazionale, venerdì pomeriggio: «Ora è importante agire perché la curva si appiattisca sempre più fino a decrescere, anche in una stagione come questa invernale».

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