Frecciarossa, Toscana e Umbria: lavoro di team per turismo

Giovedì incontro per parlare della fermata a Chiusi-Chianciano Terme e del piano di sviluppo

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La fermata del Frecciarossa a Chiusi-Chianciano Terme porta delle novità interessanti non solo per la Toscana, ma anche per il territorio umbro. Se ne è parlato giovedì mattina all’auditorium del Corriere dell’Umbria: focus sul progetto di incoming turistico interregionale tra le due regioni legato proprio alla nuova fermata dell’alta velocità, hub strategico per il posizionamento.

Lo sviluppo

Il Comune di Chiusi si è occupato di coordinare un percorso con gli enti coinvolti (regione Toscana compresa) per creare una rete di imprese tra tour operator: con loro Trenitalia ha sottoscritto uno specifico accordo di co-marketing per la valorizzazione e promozione dei treni alta velocità che permette di raggiungere da tutta Italia in maniera veloce le antiche Terre degli Etruschi comprese tra Toscana e Umbria, ricadenti negli ambiti turistici. Coinvolte Valdichiana Senese, Valdichiana Aretina, Terre di Siena, Valdorcia, Amiata, Trasimeno-Umbria: la stazione ferroviaria di Chiusi-Chianciano Terme rappresenta un hub strategico per il loro incoming.

Cosa è stato fatto

Di cosa si tratta? Realizzati un logo con i simboli stilizzati rappresentativi dei cinque ambiti, un portale con dominio toscanaumbriaintreno.com che contiene proposte e pacchetti vantaggiosi che si possono acquistare comodamente on line, un video che sarà diffuso sui treni Frecciarossa, Frecciargento e sui monitor dei Freccialounge oltre che in azioni di direct marketing; sviluppata inoltre una campagna di comunicazione e marketing ad hoc. Nel portale toscanaumbriaintreno.com sono contenute le proposte turistiche e commerciali degli ambiti menzionati, soggiorni in occasione di speciali eventi, pacchetti ed offerte speciali per chi decide di arrivare nella stazione ferroviaria di Chiusi-Chianciano Terme con i treni Frecciarossa.

La liaison

Il sindaco di Chiusi Juri Bettollini ha sottolineato come «l’Umbria e i suoi territori siano un territorio strategico per lo sviluppo dell’opportunità del progetto Frecciarossa e alta velocità. Per essere vincenti dobbiamo avere la capacità di vedere questo treno non confinato ad un singolo territorio, ma a servizio di un’area molto vasta di cui l’Umbria, la città di Perugia e naturalmente tutto il Trasimeno devono essere grandi e indiscussi protagonisti. Per fare questo occorre però credere veramente nel progetto alta velocità ed è per questo che ho lanciato alla città di Perugia e alla Regione Umbria la proposta di mettere a servizio del cittadino delle navette di collegamento con la stazione di Chiusi che possano permettere ad un perugino di raggiungere Roma in soli novanta minuti: stiamo parlando di una rivoluzione vera, una rivoluzione che può rappresentare un trampolino di lancio straordinario per i nostri territori perché la bellezza di Umbria e Toscana non ha paragoni. Quello che dobbiamo sognare è un turismo senza confini e sono certo che se tutti lavoreremo nella stessa direzione l’alta velocità potrà rappresentare un’opportunità unica».

L’impatto

Per Serafino Lo Piano, responsabile vendite di Trenitalia, «l’Umbria, con la sua alta attrattività turistica, culturale e paesaggistica, è in grado di giocare un ruolo strategico e fondamentale nelle iniziative di co-marketing territoriale come Toscana e Umbria in treno. Iniziative che hanno l’obiettivo di stimolare il turismo nazionale e internazionale e, allo stesso tempo, delocalizzare e destagionalizzare i flussi turistici nel nostro Paese. Uno degli obiettivi di Trenitalia è sensibilizzare i turisti a raggiungere le località più belle d’Italia con un’offerta commerciale estiva più capillare grazie a un treno in partenza ogni 12 secondi. I nostri treni raggiungono non solo le grandi città d’arte, ma anche territori e località di medie e piccole dimensioni ad alta attrattività come le antiche Terre degli Etruschi tra Umbria e Toscana. In Umbria la crescita dei biglietti venduti all’estero rispetto allo scorso anno è superiore al 30% nel primo semestre del 2019».

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