438 chilometri. Questa la distanza coperta dal drone ultraleggero made in Umbria ‘Nerva-296’ e dal suo team amerino-narnese che lo ha guidato verso una ‘prima’ di tutto rispetto. Il palcoscenico è stato l’evento ‘Drones for good’ organizzato dall’università di Padova. Il festival si è tenuto il 12 luglio ed era inserito fra le attività culturali del ‘Master in GIScience’: un cocktail di workshop accademici di spicco, voli dimostrativi, progetti di ricerca sulla sostenibilità urbana ed un raduno di ‘hackers della fotogrammetria’ cui hanno partecipato le più blasonate ditte produttrici di droni quali AeroDron di Parma, MicroGEO srl di Firenze, FTO Remote FLY di Padova ed i più importanti esponenti del mondo accademico nel settore dei sistemi Gis e della fotogrammetria.
Un palcoscenico con scenografia biblica a piazza Portello, dove l’unica esibizione è stata quella del drone ultraleggero professionale ‘Nerva-296’, e nell’aula dove si sono svolti i workshop accademici. Palpabile l’interesse sia intorno al drone ‘trecentino’ (ossia con peso inferiore ai 300 grammi che garantisce libertà di volo in contesti urbani e non, senza bisogno di patentino) realizzato dal team della GfosServices con hardware open source (tra i primi in Italia sia per questo aspetto che per le caratteristiche tecniche che gli permettono di avere tutte le funzionalità altamente professionali tipiche dei droni del mercato d’elite), che nella sessione dei workshop accademici dove lo studio GfosServices nelle persone di Pierpaolo Chiraz e Andrea Ricci ha presentato un lavoro dal titolo ‘Fly Open: soluzioni open source per la professione la ricerca e l’impresa nella fotogrammetria’.
Prossima tappa per la GfosServices sarà, dal 24 al 28 settembre prossimi, la docenza alla scuola di elaborazione fotogrammetrica (SELF2018) organizzata dall’università degli Studi di Perugia che si terrà presso la sede universitaria e sarà aperta a professori, dottorandi ricercatori e professionisti.