Marmore, rafting soft regalato ai piccoli del Bambin Gesù

Iniziativa benefica organizzata dall’associazione ‘4you’ con il Centro Rafting Le Marmore per i bambini del dipartimento di oncoematologia, terapia cellulare e genetica

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di Fra.Tor.

L’emozione di condividere un momento di avventura e divertimento in un periodo come quello che da un paio d’anni stiamo vivendo va al di là di qualsiasi confine. Ed è per questo che il Centro Rafting Le Marmore ha scelto di regalare ai bambini del dipartimento di oncoematologia, terapia cellulare e genetica dell’ospedale Bambin Gesù di Roma e alle loro famiglie una giornata interamente dedicata alla spensieratezza, completamente al sicuro anche e soprattutto dal punto di vista delle norme anti-Covid.

Iniziativa benefica

All’iniziativa benefica organizzata in collaborazione con l’associazione ‘4you’ – nata nel 2018 per volontà di adolescenti guariti o in cura presso l’ospedale pediatrico Bambin Gesù con l’obiettivo di garantire agli adolescenti malati di tumore o leucemia una buona qualità di vita durante il percorso di cura e alle loro famiglie il sostegno necessario – che si è svolta mercoledì mattina, hanno partecipato due famiglie, «ma è solamente l’inizio – ha spiegato Pietro Dall’Oglio, presidente del Centro Rafting – di una collaborazione tra le due strutture, così da poter portare tutti i ragazzi del reparto a vivere questa esperienza totalmente gratuita».

Il rafting soft

Il Centro ha scelto di donare ai ragazzi l’esperienza del rafting soft che permette di condividere un momento di gioia e avventura con maggiore sicurezza e tranquillità all’interno del Parco fluviale del Nera, rispetto al percorso di rafting classico. Qui il percorso rafting risulta meno tumultuoso e difficoltoso rispetto a quello proposto per l’attività classica di sotto la Cascata, così da poter includere anche bambini e tutti coloro che non hanno un adeguato livello di nuoto. A prova di bambino dunque, ma soprattutto un’idea che favorisce lo spirito di speranza e condivisione in un momento storico e sociale in cui a rimanere penalizzata dal confinamento in casa sembra essere stata proprio la fascia dei più piccoli, che in questo ultimo anno, a causa della pandemia, non ha potuto usufruire di spazi all’aperto e momenti di allegria assieme ai propri coetanei.

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