Massa Martana: maxi progetto turistico e sportivo su 28 ettari

Castel Rinaldi – La Regione dà il via libera, niente Vas: piscina, ristorante, bar, unità abitative, laghetto per la pesca e centro benessere

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di S.F.

«La struttura turistica colloca l’offerta di ricettività nell’extralberghiero di qualità, fruita da un target costituito notoriamente da viaggiatori in grado di apprezzare fino in fondo le peculiarità naturalistiche e culturali, per questo attenti ad evitare ogni genere di depauperamento. Un turismo, spesso di provenienza estera, in grado di vivere il territorio e per questo orientato ad assicurare i giusti tempi alla visita, ad entrare nel particolare, a relazionarsi con le popolazioni locali, ad apprezzare fino in fondo il valore dei prodotti tipici locali, artigianali e ancor più eno-gastronomici». In estrema sintesi è la descrizione legato ad un iter progettuale che, quantomeno in ambito di verifica di assoggettabilità a Vas, ha ricevuto il via libera dalla Regione Umbria: riguarda un’area da oltre 28 ettari nel territorio comunale di Massa Martana, tra le località Castel Rinaldi e Santa Lucia di Viepri. Il committente è la Alessandra Bordoni srls di Giano dell’Umbria.

Necessaria una variante al Prg

La Regione si è espressa in quanto per andare avanti occorre una variante al Prg – sia parte strutturale che operativa – nell’ambito del territorio comunale di Massa Martana. In particolar modo il cambio di destinazione urbanistica riguarda una superficie territoriale di 10.966 metri quadrati, divisi in due comparti: al momento è tutto zona E2-agricola con presenza di oliveti e bosco. Tuttavia nel rapporto ambientale preliminare a firma dei dottori agronomi Alfredo Virgili e Valentina Galizi viene specificato che l’area di progetto «non comprende né aree olivate, né le aree boscate e le loro fasce di rispetto». La Regione ha determinato la non necessità di assoggettabilità a Vas, si va avanti. A firmare l’atto è stato il dirigente Andrea Monsignori.

Il progetto

La conversione

Bene, ma cosa si vuol fare? Si parla di «conversione con cambio di destinazione d’uso dei manufatti, in fase di realizzazione, da rurale a turistica ricettiva e commerciale». C’è inoltre la «realizzazione di nuovi manufatti, da destinare rispettivamente all’uso ricettivo e all’uso commerciale, in particolare piccoli manufatti in legno da destinare alla ricettività alberghiera prevedendo due tipologie abitative ed una struttura, sempre in legno, da utilizzare come ristorante/bar». Del progetto se ne è occupato l’Advanced planning engineering con coinvolgimento dell’architetto Alessandro Bruni. In definitiva la riqualificazione ha l’obiettivo di «riqualificare il contesto rurale oggetto di intervento mediante la creazione di un’area turistico-ricettiva che prevede la costruzione di nuove volumetrie, la ristrutturazione di edifici esistenti ed il cambio di destinazione d’uso di unità immobiliari ed aree pertinenziali conservando la morfologia dei luoghi e valorizzando il territorio locale». L’investimento è corposo.

Previsto anche un laghetto

Il target e le strutture

Il focus è sul turismo ambientale: «Il potenziamento – si legge – dell’area in questione permetterebbe oggi di puntare all’incremento della capacità ricettiva aumentando gli standard qualitativi dei servizi, attraverso l’individuazione di nuovi spazi per rispondere alle numerose richieste che pervengono nel territorio soprattutto nel periodo di alta stagione. Alle potenzialità turistiche dell’area, in particolare per le ricchezze ambientali e culturali diffuse, è stata data risposta solo parziale in termini di capacità ricettiva extralberghiera; il progetto pertanto può essere inquadrato come importante risposta ad una naturale vocazione territoriale, che oggi assume un nuovo significato considerando le nuove esigenze di sicurezza sanitaria incentivano la programmazione delle vacanze nella natura, con soluzioni che permettono di disporre di ampi spazi aperti. I principali destinatari dell’intervento sono nuclei familiari e gruppi turistici che desiderano trascorrere il tempo libero privilegiando attività in natura». Previsto lo sviluppo di un ristorante, di un laghetto per la pesca sportiva, di un centro benessere, bar e unità abitative in un contesto naturalistico.

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