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Home » Massa Martana: sciopero alla Angelantoni Life Science. «Situazione difficile» – Foto e video

Massa Martana: sciopero alla Angelantoni Life Science. «Situazione difficile» – Foto e video

Presidio organizzato martedì mattina dalla Fiom-Cgil di Perugia: «Situazione di paralisi produttiva. Non riusciamo a capire quali siano le intenzioni»

di Fabio Toni
11 Giugno 2025
in Economia
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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Uno sciopero di otto ore con presidio di fronte ai cancelli dalle 9 alle 10.30 di martedì mattina. È quanto accaduto alla Angelantoni Life Science di Massa Martana con l’iniziativa a firma Fiom-Cgil di Perugia. Uno sciopero per salvaguardare un «patrimonio di professionalità» è stato sottolineato nei giorni scorsi. Con proclamazione dello stato di agitazione con richiesta di «un piano industriale di rilancio dell’azienda», come puntualizzato dal segretario generale Cgil Perugia Simone Pampanelli, dal segretario generale Fiom Perugia Marco Bizzarri e da Nico Malossi, della segreteria Fiom di Perugia. 

In questo momento – sottolineano dal sindacato – abbiamo «grosse difficoltà a comunicare con l’attuale proprietà, non riusciamo a capire quali siano le intenzioni e, in definitiva, il progetto industriale. Angelantoni Life Science è un’azienda che vanta una lunga esperienza nel campo della refrigerazione applicata al campo biomedicale e ha sviluppato un valore aggiunto nella ricerca e nello sviluppo. Attualmente, però, versa in una situazione di paralisi produttiva, nonostante i nostri continui solleciti al socio di maggioranza, la Antonlin Life Science (Zhejiang) Co Ltd, con sede in Cina, a condurre le normali azioni per la messa in sicurezza finanziaria e per ridare un governo e una organizzazione all’azienda stessa». 

Per la Fiom Cgil «le buone intenzioni che ci sono state manifestate in tal senso non hanno avuto un seguito, dimostrando chiari segnali di difficoltà in una realtà industriale che occupa ancora 55 dipendenti, un’eccellenza nel settore che doveva essere un fiore all’occhiello e una testimonianza delle potenzialità di una collaborazione italo-cinese». A livello istituzionale presenti il vicesindaco di Massa Martana Pamela Falchi, il consigliere regionale di Avs Fabrizio Ricci ed il collega del Pd Francesco Filipponi. 

Martedì mattina sono stati soprattutto Malossi e Bizzarri ad esporre la situazione ai tanti lavoratori in apprensione: «C’è un blackout e qui nessuno ha potere di firma, è surreale. Abbiamo avuto un precedente simile con la Trafomec di Tavernelle e preoccupa la mancanza di interlocuzione. Per un sindacato è la cosa peggiore». C’è chi ha posto una domanda: «Se un imprenditore sparisce come in questo caso, cosa si può fare?». Risposta: «Complicato quando accade questo. Vediamo se pagano gli stipendi come promesso, inoltre scriviamo all’azienda per un incontro in merito alla cassa integrazione e le scadenze. La situazione è difficilissima». «L’azienda – le parole di una dipendente – ci sta abbandonando, cosa sta facendo per noi?». Attesi sviluppi. 

Sul tema si espone anche – tramite Confindustria Umbria- il Gruppo Angelantoni. Il quale sottolinea «la propria totale estraneità alla gestione aziendale da oltre due anni e ribadisce di non avere alcuna responsabilità nelle scelte che hanno condotto all’attuale scenario. Nel luglio 2021 – si legge nella nota – Angelantoni Industrie ha ceduto il controllo di ALS al gruppo cinese Antolin Life Science (Zhejiang ltd), trasferendo il 70% delle quote nell’ambito di una più ampia strategia di riorganizzazione del Gruppo, finalizzata a focalizzarsi sul core business delle camere per test ambientali. La scelta – prosegue il Gruppo Angelantoni – fu dettata dalla volontà di rafforzare ALS attraverso un partner che, al tempo, si presentava come strategico: Antolin era portatore di nuove prospettive di crescita grazie alla sua capacità di favorire l’ingresso nel promettente mercato cinese, l’accesso al settore farmaceutico e l’espansione delle capacità produttive di ALS. Angelantoni Industrie ha mantenuto il 30% della società, assumendo il ruolo di socio di minoranza con l’obiettivo di garantire continuità e presidio nel settore biomedicale. Tuttavia – si legge ancora – a partire da dicembre 2022 il partner cinese ha progressivamente escluso Angelantoni Industrie da ogni attività gestionale e decisionale. Il Cav. Lav. Gianluigi Angelantoni, presidente del Gruppo, è stato costretto, quindi, prima a rimettere le deleghe operative e infine a rassegnare le dimissioni dalla carica di consigliere in ALS, in seguito al costante dissenso con le scelte della governance cinese e all’assenza di flussi informativi sull’andamento aziendale. Da inizi 2023, Angelantoni Industrie non riveste quindi alcun ruolo gestionale in ALS, pur mantenendo una quota formale del 30% e ribadisce pertanto la totale assenza di responsabilità nella situazione in cui versa oggi ALS. La proprietà italiana, che nel 2021 ha ceduto la partecipazione a un partner che appariva strategico per il futuro di ALS, esprime oggi profondo rammarico per l’evolversi di una vicenda che danneggia non solo economicamente, ma anche a livello reputazionale il nome Angelantoni, costruito in oltre 90 anni di attività all’insegna dell’innovazione, della serietà e del radicamento territoriale».


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