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Home » «Mi affiora l’acqua in casa. Siamo certi che la rupe di Orvieto sia al sicuro?»

«Mi affiora l’acqua in casa. Siamo certi che la rupe di Orvieto sia al sicuro?»

di Fabio Toni
12 Settembre 2024
in Ambiente e salute, Dal territorio
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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di Luisa Basili

Siamo certi che la rupe di Orvieto sia al sicuro? Negli anni ’80 e ’90 Orvieto è diventata un esempio nazionale ed europeo di come il patrimonio culturale ed ambientale possa essere tutelato, preservato, valorizzato e diventare una risorsa per lo sviluppo della città. Lo Stato approvò una legge speciale e investì diversi miliardi di lire per i lavori di consolidamento del masso tufaceo e per la regimentazione delle acque alle pendici della rupe. Questo ormai è il passato.

A 35 anni di distanza le pendici della rupe versano nel più totale abbandono. Non esiste più, dal 2008, il monitoraggio dei numerosi piezometri e inclinometri posti a guardia dei movimenti sotterranei delle acque. Lo stato di totale abbandono dei versanti di Orvieto ha determinato, oltre al proliferare di animali selvatici, anche una serie di frane che sono senza un reale controllo.

Abito in strada Fontana del Leone alle pedici della rupe. L’incuria ha determinato la frana della storica Fontana del Leone nel più assoluto silenzio di chi doveva intervenire, nonostante le tante sollecitazioni anche giornalistiche. Da tempo tutto il versante è in totale abbandono. La vegetazione incolta ha invaso tutta l’area. Continui sono i crolli di piante che vengono soltanto rimosse dal piano stradale e accantonate sul ciglio. Le erbacce e i crolli di massi tufacei invadono e coprono le cunette di scorrimento delle acque.

Nella mia proprietà, che è a ridosso del Fosso della Civetta, numerosi sono stati i monitoraggi attivati negli anni ‘80. Attualmente questi presidi sono totalmente abbandonati, arrugginiti, aperti, non più attivi da anni. Intanto dal maggio 2020, nei terreni a ridosso della mia abitazione ci sono stati degli affioramenti di acqua dal terreno. Molti annessi di mia proprietà sono stati lesionati. Immediatamente interessai il Comune di Orvieto e la Regione Umbria.

Nel luglio 2020 appresi dalla stampa che un accordo di programma era stato firmato tra Regione Umbria e i Comuni di Orvieto e Todi per la manutenzione e salvaguardia del territorio. Con la bomba d’acqua dell’agosto 2022, che ha interessato la mia abitazione, neanche la manutenzione ordinaria delle canalette sulla strada Fontana del Leone è stata effettuata. I sanpietrini di corso Cavour, spinti dalla furia dell’acqua dal centro storico a valle, sono ancora sul ciglio della strada. Le coperture delle canalette saltate giacciono ancora vicino la Fontana del Leone.

Sono rimaste totalmente inascoltate le mie richieste di intervento da parte dell’amministrazione comunale di Orvieto e dalla Regione Umbria. Da pochi mesi gli affioramenti d’acqua riguardano anche la mia abitazione. Come è possibile che lo Stato abbia speso miliardi di lire per un intervento che poi nell’arco di pochi anni è stato vanificato dalla mancanza di manutenzione e controllo? Come possiamo essere sicuri che la nostra città, patrimonio culturale a livello mondiale sia al sicuro? Cosa succede sotto il masso tufaceo? Chi vigila sulla stabilità della Rupe? Chi vigila sulla nostra città e dà conto allo Stato, quindi a tutti noi, di come sono stati spesi i fondi investiti? Chi mi tutela come cittadina visto che le mie denunce sono rimaste inascoltate?

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