Migranti, oltre 34 mila gli umbri all’estero

La presidente Marini al Consiglio regionale dell’emigrazione: «Ammodernamento della legge regionale sull’emigrazione, adeguandola alla mutata realtà»

Condividi questo articolo su

«A vent’anni di distanza, nei prossimi mesi, la Giunta regionale avvierà un processo di ammodernamento della legge regionale sull’immigrazione che ridisegnerà le politiche regionali a favore degli umbri all’estero, adeguandola alla realtà che è così profondamente e rapidamente mutata». L’annuncio è della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini alla riunione del Consiglio regionale dell’emigrazione (Cre) del quale fanno parte i rappresentanti dell’Anci (Associazione nazionale Comuni) Umbria, delle associazioni Arulef e Umbri nel Mondo, delle Associazioni europee Arulef, delle associazioni europee Umbri nel mondo, delle comunità di umbri in Nord America, Argentina, Brasile, Venezuela e Australia.

Nuova stagione della mobilità «Stiamo vivendo una fase storica – ha detto la presidente Marini – in cui al tempo stesso siamo chiamati a gestire l’accoglienza degli immigrati che vengono nel nostro Paese alla ricerca di migliori condizioni di vita e di futuro e dei tanti che, anche dall’Umbria, vanno all’estero. All’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero, sono iscritti 34 mila umbri, ma rappresenta solo una parte di quanti sono andati a studiare o lavorare fuori dall’Italia. Oggi c’è una nuova stagione della mobilità, rappresentata soprattutto dai giovani, la generazione dei ‘Millennials’, per lo più con titoli di studio medio-alti, che decidono di partire per investire in formazione o spendere le proprie competenze in contesti in grado di valorizzarle, anche solo per una parte della loro vita».

La nuova legge quadro regionale sull’emigrazione Alle istituzioni, secondo la presidente, «spetta il compito di entrare in contatto con questa nuova realtà dell’emigrazione, come si sta facendo ad esempio con il progetto ‘Brain back’ dell’Agenzia Umbria Ricerche che offre opportunità per i talenti che vogliono rientrare in Umbria. E spetta il compito di dotarsi di politiche e strumenti adeguati. È quanto vogliamo fare con la nuova legge quadro regionale sull’emigrazione, che vogliamo costruire partendo dai frutti del prezioso lavoro svolto finora insieme alle associazioni e alle comunità degli umbri all’estero che voi rappresentate, aprendo un confronto con le nostre comunità all’estero e con il Consiglio regionale dell’emigrazione per raccogliere ogni contributo utile ad adeguare una normativa che ha saputo guardare al futuro, ma che ora è chiamata a tener conto dei cambiamenti profondi che sono intervenuti».

Le associazioni Rivolgendosi ai rappresentanti delle associazioni e delle comunità degli umbri all’estero, Catiuscia Marini, ha sottolineato che «il ruolo che svolgete è importante per il mantenimento dei legami culturali con la terra d’origine e per il supporto garantito anche alle molte iniziative svolte per la promozione dell’Umbria, della sua cultura e dei suoi prodotti. Un ruolo che sarà sempre più prezioso oggi, con la nuova migrazione che ha portato a un aumento costante della componente di terza e quarta generazione, fortemente inserita nei Paesi di accoglienza dove tanti hanno raggiunto anche un successo economico e sociale spesso rilevante. Comunità che rappresentano un’opportunità per l’Umbria e una grande risorsa dal punto di vista degli scambi economici, della promozione turistica e culturale, dell’offerta formativa». Nel ripensare la legge regionale «dovremo saper anche innovare e ridisegnare ruolo e caratteristiche delle associazioni, alla luce di questa evoluzione sociale, promuovendo un nuovo protagonismo delle associazioni affinché siano sempre più punto di aggregazione e riferimento per le nuove generazioni di emigrati e per tutta la comunità regionale».

Il dibattito L’insediamento del Consiglio regionale dell’emigrazione è stato accompagnato da una riflessione su ‘Gli umbri all’estero: una risorsa per le relazioni internazionali e le politiche di promozione dell’Umbria’. A intervenire, fra gli altri, il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, rappresentante dell’Anci nel Cre, che ha rimarcato l’importanza di mantenere i forti legami storici, culturali ma anche morali e civili con le comunità degli umbri all’estero. Marina Sereni, di Sviluppumbria, ha ricordato le attività svolte a supporto della Regione e inserite nelle politiche più ampie di promozione e internazionalizzazione, sottolineando l’importanza della «rete che mette insieme associazione degli umbri all’estero, istituzioni e imprese». A raccontare la positiva esperienza di ‘Brain back’ per contrastare la ‘fuga di cervelli’ dall’Umbria è stata Anna Ascani, annunciando che «l’Agenzia Umbria Ricerche pubblicherà a dicembre un nuovo bando per dare opportunità ai giovani talenti che, dopo la formazione all’estero, vogliano attivare un’impresa in Umbria». A contribuire al dibattito sono stati inoltre Giuliana Grego, per l’Università per Stranieri di Perugia; Piera Angeloni per l’Adisu (Agenzia regionale per il diritto allo studio universitario); Maurizio Beccafichi, direttore dell’Università dei Sapori; Enzo Faloci per Umbria Export, oltre a rappresentanti di Confindustria, Confcommercio e Confartigianato.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli