di S.F.
Danilo Petrucci e la Ducati, l’inizio è promettente. Brillanti i primi passi nell’esperienza in Pramac Racing, ‘Supported Team’ della casa di Borgo Panicale: il 3 maggio, a Jerez de la Frontera, già l’opportunità di superare il bottino di punti raccolto in tutto il passato anno. Ospite di umbriaOn, il pilota ternano ha commentato l’avvio del mondiale, le aspettative per i prossimi impegni e, da tifoso rossoverde, il ‘Derby dell’Umbria’ disputato sabato.
Obiettivi centrati Quindici punti collezionati, una top ten conquistata e buone qualifiche nei gp disputati in Qatar, Stati Uniti e Argentina. Una partenza soddisfacente: «Probabilmente per la prima volta – spiega Petrucci – sto rispettando quelle che erano le mie previsioni: entrare nei primi quindici in gara e qualche volta nella top ten. In qualifica ci sono sempre stato dentro, in gara anche, quindi sono soddisfatto. Vorrei fare un pochino di più, ma ancora manca un po’ di velocità in gara e conoscenza della moto».
Un avvio positivo Una Ducati Desmosedici GP14 che sta regalando grandi emozioni al pilota ternano: «Mi immaginavo di andare forte, però facendo più fatica. Sono partito sempre positivo, anche su piste non favorevoli come in Argentina: sono riuscito a migliorare i tempi di Dovizioso con la moto che aveva lo scorso anno, mi fa piacere questo. Un inizio così magari era inaspettato per i tempi, non per le posizioni».
Un passo avanti Dopo tre gare Petrucci è a meno due dal bottino complessivo – 17 punti – ottenuto nel 2014: «L’anno scorso è stato tribolato – commenta scherzando Petrucci -, il più difficile. Pensavo sarebbe stato quello del cambiamento, come magari si rivelerà questa stagione. Ti aspetti di far bene poi fai malissimo, è dura anche a livello psicologico affrontare un periodo del genere. Le previsioni erano altre, ora invece sto vivendo un momento diverso: ho a disposizione una moto più competitiva».
Ambizione Partenza positiva, bene, ma Petrucci vuole di più: «Voglio stare nei primi dieci, il problema è che ci sono tanti piloti che vanno forte e moto ufficiali, è dura. Sento che ancora posso migliorare in gara e devo ancora capire totalmente la moto. Voglio raggiungere questo obiettivo al termine dell’anno».
La stagione europea Asia, Nordamerica e Sudamerica. Ora si torna in Europa: «Diciamo che si inizia a entrare nel vivo con le gare europee. Tra un mese c’è il Mugello, poi si va ad Assen: arrivano i circuiti più belli e classici. Già in Spagna la moto dovrebbe andare bene, in una pista dove la Ducati fa molti test e ha tanti riferimenti, come i dati raccolti da Crutchlow nello scorso anno. Questo aiuta molto e mi attendo buoni risultati».
‘Magia’ Ducati Il 24enne ternano può ora aspirare a risultati migliori rispetto alle precedenti stagioni: «Gli altri anni non sapevo mai quello che aspettarmi, non c’era la possibilità di giocarmi qualcosa di concreto. Con la Ducati invece sono riuscito a entrare nella Q2 e una volta sono entrato nella top ten in gara. C’è più pressione, è come affrontare ogni volta una finale: c’è maggiore carica e gareggio per qualcosa di reale. La differenza rispetto al passato è che al termine di una gara non vedo l’ora di iniziarne un’altra, prima facevo fatica in quest’ottica. È più bello adesso».
DANILO PETRUCCI SULLA DUCATI, GLI OBIETTIVI E IL ‘DERBY DELL’UMBRIA’, GUARDA L’INTERVISTA
‘Patto’ con ‘Il Doc’ Valentino Rossi alle spalle, in qualifica. Oltre ai risultati, per Petrucci anche l’emozione di aver superato in qualifica – 7° il ternano, 8° ‘Il Dottore’ – il nove volte campione del mondo: «In Qatar mi partiva affianco, ma davanti nella griglia. In Argentina il contrario: l’ho messo dietro in qualifica, dopo la gara ci siamo beccati a cena e mi ha detto: ‘se ogni volta che mi parti vicino io vinco, possiamo formalizzare per le prossime gare’. Una bella emozione e soddisfazione, più che altro perché tutti mi guardavano e dicevano ‘ma chi è questo qui?’. Finché – aggiunge Petrucci – gli stai dietro va bene, poi quando lo superi diventi più conosciuto. Valentino lo ritengo il più forte pilota di sempre, ora Márquez lo sta avvicinando. In una MotoGp di altissimo livello, uno degli anni più competitivi mai visti: 25 piloti da 28 campionati del mondo complessivi. Stare lì con loro è piacevole».
Petrucci e il mondiale «Difficile fare un pronostico, credo – analizza il pilota ternano parlando del mondiale – che bisognerà fare attenzione a Dovizioso, è molto costante sulla Ducati. In definitiva credo che sarà una faccenda tra lui, Rossi e Márquez, Andrea è più concreto quest’anno mentre Valentino è una garanzia. Márquez è velocissimo e si inventa cose che gli altri non fanno, magari spesso va oltre le righe quindi non so. Di sicuro è un mondiale incerto».
Il derby per Petrucci Più di 11 mila chilometri separano il ‘Libero Liberati’ dal circuito di Termas de Río Hondo. Sabato, mentre le ‘Fere’ battagliavano sul campo con i biancorossi, Petrucci era impegnato in pista. Con un pensiero al derby: «Purtroppo in contemporanea avevo le prove libere in Argentina e non ho potuto guardarlo. Solo dopo il briefing con i tecnici mi sono potuto informare, mentro ero a pranzo. Bello vedere una città ‘risvegliata’ in quel modo, non lo vedevo da quando andavo allo stadio da piccolo. Spettacolare, anche se spesso la Ternana è sulla bocca di tutti in negativo perché ai ternani non va mai bene nulla di quello che fanno. Poi i commenti tecnici li lascio agli esperti, ne so poco di calcio. Peccato per la mancata vittoria».