Multe per il ‘no show’. Ristoratori a Terni: «Può diventare arma a doppio taglio»

«Chiedere il numero di telefono al momento della prenotazione funziona e non ci rinunciamo. Intimidire i clienti non ha senso»

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di Francesca Torricelli

Gli addetti ai lavori lo chiamano ‘no show’, ossia la cattiva abitudine di prenotare un ristorante senza poi effettivamente andarci. Da alcuni mesi ci sono ristoranti italiani che hanno iniziato ad accettare maggiormente le prenotazioni online e ad applicare una multa a chi non le rispetta, un po’ come funziona già negli hotel. Il sistema varia da ristorante a ristorante: in alcuni casi viene richiesta una caparra che viene poi scontata al momento del conto, in altri per prenotare è necessario confermare con la propria carta di credito e se non ci si presenta viene trattenuta una somma. Terni come vive il ‘no show’? È pronta ad applicare multe per chi non rispetta le prenotazioni? Lo abbiamo chiesto ad alcuni ristoratori.

Il contatto con il cliente

«Non applicheremo mai un metodo del genere per le prenotazioni», è la prima cosa che ci viene risposta dai titolari della trattoria Alfio. «Non crediamo assolutamente sia un buon metodo, è troppo freddo e fa perdere il gusto del contatto telefonico con il cliente. Il territorio ternano è molto legato alle tradizioni, da noi ad esempio prendiamo ancora le ordinazioni con carta e penna, non usiamo metodi moderni. Ci parliamo con la gente, la ascoltiamo, la curiamo, non ci limitiamo a fredde prenotazioni online e ordinazioni preimpostate su un tablet. C’è da dire che noi siamo fortunati, accade raramente che qualcuno prenoti un tavolo e poi non si presenti, può capitare, ma è molto raro. Noi chiediamo sempre un numero di telefono al momento della prenotazione e questo ci garantisce un contatto con il cliente, è un metodo che ha sempre funzionato e vogliamo continuare così». Dello stesso avviso sono i titolari dell’Osteria del Trap a Ferentillo: «Ma stiamo scherzando? Mai e poi mai una cosa del genere. Il cliente va coccolato, fin dalla prenotazione. Quando riceviamo le prenotazioni, chiediamo sempre un numero telefonico di riferimento, sia per confermarle e organizzarci per la disposizione della sala, che per richiamare clienti che non avevano trovato posto in un primo momento. Prenotazioni online, carte di credito, tutto troppo macchinoso che rischia di tagliare fuori tantissime persone che non hanno dimestichezza con questi sistemi».

«Arma a doppio taglio»

C’è poi chi, come i titolari del ristorante Piermarini a Ferentillo, lavora «molto più su eventi e cerimonie e poco su menù alla carta. Non abbiamo mai avuto, sinceramente, grandi problemi con le disdette o con persone che non si sono proprio presentate. Certo, il Covid ci ha creato e ci crea ancora grandi problemi. Quando ti vedi disdetto un banchetto di 15-20 persone a pochi giorni dall’evento, inizia ad essere un problema, ma questo purtroppo negli ultimi 3 anni abbiamo imparato a metterlo in conto. Applicare o meno le multe a chi non si presenta al ristorante è un tema complesso e molto ampio. Vanno valutati molti fattori: la città, il territorio, il periodo dell’anno, la tipologia di ristorante. Non è così semplice da applicare». I ristoratori con i quali abbiamo parlato sono praticamente tutti d’accordo sul fatto che, fortunatamente, il fenomeno del ‘no show’ si verifica poco in città. Per alcuni di loro applicare le multe, oltre ad essere fortunatamente, poco necessario, rischia anche di essere «un’arma a doppio taglio». Come per i titolari della pizzeria Very Good e il ristorante La Piazzetta, concordi sul fatto che «applicando queste regole rischi di perdere definitivamente dei clienti. Potrebbero inibirsi e infastidirsi, si rivolgerebbero ad un altro ristorante o addirittura rinuncerebbero a prenotare per paura di perdere soldi. Perché un contrattempo può accadere a tutti».

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