
38 anni, originaria di Leopoli (Ucraina) e a Terni dal 2004: «Ho fatto tutti i lavori, bar, ristoranti, assistenza, commessa. Ma il mio sogno è di vivere con l’arte e, grazie all’arte, fare del bene agli altri, a chi ha più bisogno».
Nadiya Yatsulchak, una laura in economia, commercio a marketing conseguita in Ucraina, vive in Umbria la sua passione. Che parla di pittura, di poesia, scrittura. E lo fa partecipando anche a rassegne e concorsi internazionali dove le sue opere sono state apprezzate da più di un critico.
«Il mio sogno è entrare nell’ambiente dei galleristi – spiega – perché l’arte mi ha salvata. Fino all’adolescenza sono stata vittima di situazioni di bullismo, connesse al mio aspetto fisico, che mi hanno segnata. Riuscire ad esprimermi, e vorrei anche scrivere un libro a mo’ di testimonianza che l’amore esiste e fa solo del bene, è stato per me un’ancora di salvezza».
Le sue opere sono state in mostra in diverse rassegne e contesti: dalla I mostra di selezione di Terni per la Biennale di Roma al Los Angeles Art Show, la Von Zeidler Art Gallery di Berlino, Mantova ArtExpo, Le Carrousel du Louvre a Parigi.
E poi i riconoscimenti, come il Premio Internazionale Michelangelo ricevuto a Roma, il 1° Premio Città di Berlino, il premio conseguito allo Spoleto Art Festival, il Premio Vittorio Sgarbi assegnato da EffettoArte.
«Spero di potermi far conoscere attraverso le mie opere, ma anche le poesie che sono uno straordinario mezzo di espressione – dice Nadiya -. Soddisfazioni personali, sì, ma soprattutto la libertà di espressione».
La stessa libertà che vorrebbe in tutti i contesti: «Sì ci sono anche le delusioni, come un concorso di poesie a Terni che mi ha vista esclusa, nonostante mi avessero già annunciato la vittoria del primo premio. Sono ancora in attesa di capire il perché, ma guardiamo avanti».