Narni, ex Sogeco verso la dismissione

Trenta posti di lavoro a rischio e intanto i macchinari finiscono in Toscana. Forza Italia lancia l’allarme

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Un’altra azienda destinata a chiudere i battenti sul territorio, con trenta famiglie che rischiano di ritrovarsi a piedi. A lanciare l’allarme sulla situazione alla ex Sogeco di San Liberato (Narni) è il segretario provinciale di Forza Italia, Sergio Bruschini: «I macchinari se li è aggiudicati all’asta una società toscana e ora la ex Sogeco si appresta a dismettere, forse definitivamente, ogni produzione».

La vicenda Negli ultimi tempi le soluzioni trovate sembravano aver aperto qualche spiraglio: «Dopo la chiusura dell’attività da parte della Sogeco di Francesco Gioia, intervenne dapprima il ‘Centro distribuzione lavoro’ poi, successivamente, in base ad un concordato deciso insieme ai sindacati e a Confindustria, l’area industriale venne divisa in tre tronconi rilevati da altrettante società che hanno iniziato la produzione a gennaio 2014: la Terni Metal, la Eb Metal e la Cpm».

Doccia fredda «Martedì 28 luglio – afferma Sergio Bruschini – il tribunale di Terni ha eseguito la gara, con base d’asta di oltre 800 mila euro, per l’aggiudicazione dei macchinari di tutto lo stabilimento. A risultare vincitrice è stata una società della Toscana che, tuttavia, non sembra interessata a mantenere la produzione nel sito. In concomitanza però, sono partite le procedure di licenziamento da parte delle tre società che operavano all’interno».

Stop «Le attività sono state interrotte dalle ore 12 di martedì – spiega il segretario provinciale di FI – e circa trenta persone si trovano di fronte alla prospettiva di perdere il proprio posto di lavoro. Eppure le commesse nei tre rami c’erano e o dimostra il fatto che fino a lunedì gli operai hanno continuato la produzione, alternando però anche alcuni giorni di cassa integrazione».

Sindacati e istituzioni «Lunedì 20 luglio – dice Bruschini, che cita fonti sindacali – dalle organizzazioni è partita una richiesta di incontro al Comune di Narni e non si sa se questo incontro sia poi avvenuto. Non possiamo assistere a questo ‘rumoroso silenzio’ da parte delle istituzioni. In primis – attacca il segretario – il Comune di Narni che ultimamente sembra impegnato solo per la ex Sgl e su altri fronti rimane inspiegabilmente assente. Poi sia la Provincia che la Regione. Serve immediatamente un tavolo per scongiurare, nella speranza che non sia tardi, la dimissione di un’azienda e la perdita di trenta posti di lavoro».

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