Una preziosa testimonianza bibliografica appartenente al fondo storico della biblioteca civica di narni – ospitata a palazzo Eroli – è stata consegnata al dirigente del Comune Pietro Flori dopo un’articolata indagine avviata nel 2019 da parte dei carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Perugia. Si tratta di un libro del XVIII secolo che era stato rubato nel 2009.
Il volume
L’opera edita a Roma nel 1779 si intitola ‘La caduta del Velino nella Nera presentata a N.S. Pio Sesto da Francesco Carrara segretario del Concilio’ e l’autore è lo stesso Cardinale Carrara. «Presenti alla riconsegna, per ‘salutare’ il ritorno del bene culturale rubato nel maggio del 2009 e manifestare personalmente la propria gratitudine ai Carabinieri, anche il dottor Michele Tonielli, attuale responsabile dell’archivio comunale e il suo predecessore, dottor Roberto Nini, archeologo medievalista con la passione per la speleologia e che fu tra gli scopritori della Narni Sotterranea; in rappresentanza dell’Arma territoriale, il comandante la Compagnia carabinieri di Amelia, capitano Laura Protopapa», viene sottolineato in una nota. Il volume, del quale ne esistono in circolazione più copie alcune delle quali conservate in altre biblioteche storiche e valutato sul mercato antiquario in circa 1.50 euro, tratta dell’incarico che Papa Clemente VIII conferì all’architetto Giovanni Fontana, affinché venisse studiato e definitivamente risolto il problema dell’impaludamento della piana reatina attraverso la costruzione di un ponte, che potesse regolare il passaggio dell’acqua e impedire, in tal modo, le rovinose piene del fiume Velino che, stagionalmente, interessavano la sottostante valle del Nera.
Il controllo
«L’illecita provenienza – spiega l’Arma – del bene librario è stata confermata dalla presenza della denuncia di furto nella ‘Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti’, il database gestito dal comando carabinieri tutela patrimonio culturale dove si trovano censite tutte le opere d’arte denunciate rubate e da ricercare. L’ulteriore conferma circa la proprietà del libro è arrivata, in prima battuta, dalla relazione tecnica del funzionario della Soprintendenza Bibliografica Archivistica dell’Umbria, quindi dall’ulteriore formale riconoscimento, avvenuto a cura del direttore della biblioteca civica narnese, che ha immediatamente rivendicato l’appartenenza al fondo».