Aveva riconosciuto il ladro riconosciuto quando era andato presso la banca, poco dopo essersi accorto del furto del proprio portafogli, per bloccare assegni e carta bancomat. Ne era nato un inseguimento a piedi lungo le strade del centro di Narni, fermato solo grazie all’intervento della polizia municipale. E anche di fronte agli agenti il soggetto – un viterbese che oggi ha 47 anni – non si era fermato, colpendoli con calci e pugni. Alla fine, a fatica, era stato arrestato e giovedì il tribunale di Terni – giudice Francesca Scribano – lo ha condannato ad un anno, un mese e 15 giorni di reclusione, come chiesto in aula dall’accusa, rappresentata dal vpo Adalberto Andreani. Il fatto risale al 14 novembre del 2014 con l’uomo che era entrato negli uffici del Comune di Narni e, approfittando di un momento di distrazione della vittima, aveva rubato il portafogli del responsabile dell’ufficio personale. Era stato quest’ultimo a riconoscerlo nei pressi della banca, mentre il ladro cercava in ogni modo di prelevare con la carta bancomat appena trafugata. Poi la fuga e l’arresto, fino alla condanna a quasi 7 anni di distanza dai fatti.