Narni, servizi comunali senza gara: dalla Corte dei Conti condanne per 105 mila euro

La vicenda relativa agli affidamenti diretti era partita da un esposto anonimo del 2017

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Affidamenti diretti o ripetute proroghe, senza gara, a due cooperative private, con violazione delle regole della concorrenza: la questione era stata sollevata dalla procura regionale della Corte dei Conti dell’Umbria, dopo un esposto anonimo datato 2017, nei confronti di nove amministratori – fra ex e attuali – e due dirigenti del Comune di Narni. Sotto la lente c’erano finiti i servizi cimiteriali, di pulizia degli uffici comunali, il servizio di centralino e portineria, di prima accoglienza turistica-infopoint e la gestione e telegestione dei parcheggi pubblici. In questi giorni la Corte dei Conti dell’Umbria – presidente Piero Carlo Floreani – ha emesso la sentenza, stabilendo alcuni risarcimenti per danno erariale nei confronti dello stesso Comune per un ammontare di circa 105 mila euro, a fronte di una richiesta della magistratura contabile di circa 211 mila euro. Di seguito le decisioni, comunque impugnabili di fronte alle sezioni centrali d’appello. Per i servizi cimiteriali il dirigente dei lavori pubblici Pietro Flori dovrà liquidare 12.683 euro, mentre l’ex sindaco Francesco De Rebotti, gli assessori Mercuri, Piantoni e Morelli 2.170 euro ciascuno, Giombolini e De Arcangelis 2 mila euro. Per il servizio di gestione centralino e portierato, lo stesso Flori dovrà liquidare 25.783 euro, l’ex sindaco De Rebotti e gli assessori Bernardini, Mercuri, Morelli e Tiberti 4.724 euro ciascuno e l’attuale sindaco Lucarelli 2.160 euro. Per il servizio infopoint-turistico, Flori dovrà liquidare 9.979 euro mentre per il servizio di pulizia degli uffici comunali la dirigente Lorella Sepi – servizi al cittadino – dovrà risarcire l’ente per 18.739 euro. Scrivono i giudici nel motivare la sentenza: «Relativamente alla presenza nel caso di specie del dolo o della colpa grave nella condotta dei convenuti ed alla ripartizione del danno tra gli stessi, non può essere ravvisato l’elemento soggettivo del dolo in capo a nessuno dei soggetti coinvolti, ma il nocumento di cui si discute appare conseguente a plurime condotte colpose, connotate da gravità, che hanno contribuito al verificarsi del danno, seppur in misura diversa, tenuto conto del ruolo rivestito da ciascuno e dell’incidenza causale delle singole posizioni».

Narni: danno erariale da ‘mancata concorrenza’. Udienza per undici in Corte dei Conti

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