Un danno alle casse pubbliche da ‘mancata concorrenza’ pari a 211.303 euro. Questo la procura regionale della Corte dei Conti dell’Umbria – pubblico ministero è Enrico Amante – contesta a undici persone, nove fra amministratori ed ex del Comune di Narni e due dipendenti dello stesso ente. Secondo la magistratura contabile, fra il 2012 e il 2021 sarebbero stati assegnati affidamenti diretti – con proroghe illegittime – in favore delle cooperative Gea e Alis per quattro tipologie di servizi: cimiteriali, pulizia degli uffici comunali, centralino comunale e gestione dell’infopoint. In particolare i danni patrimoniali contestati ammontano a 50.732 euro per il primo servizio, 37.480 euro per il secondo, 103.132 euro per il terzo e 19.958 per il quarto. Le citazioni hanno riguardato gli amministratori operativi durante l’epoca dei fatti – l’ex sindaco Francesco De Rebotti, gli assessori Gianni Giombolini, Marco Mercuri, Piera Piantoni, Alfonso Morelli, Silvia Bernardini, Marco De Arcangelis, Lorenzo Lucarelli, Silvia Tiberti – e due dipendenti comunali, Pietro Flori e Lorella Sepi. La discussione del procedimento di fronte ai giudici di via Martiri dei Lager si è tenuta mercoledì e le parti hanno ciascuna rappresentato la propria lettura dei fatti. La convinzione delle difese dei convenuti – rappresentate dagli avvocati Ermanno Ventura, Marco Franceschini, Sandra Latini, Alessandro Liberati e Anna Befani – è che la Corte riconoscerà l’estraneità dei propri assistiti rispetto alle contestazioni mosse. La sentenza arriverà nel corso dei prossimi mesi.