Sono quattro le persone indagate dalla procura di Spoleto per le gravi conseguenze di un incidente stradale accaduto il 30 dicembre del 2019 a Spoleto, in seguito al quale una giovane donna di Assisi aveva prematuramente dato alla luce – con parto cesareo d’urgenza – il piccolo che portava in grembo. Il bimbo era nato con un grave deficit, l’encefalopatia neonatale, causato secondo gli inquirenti dal trauma legato al sinistro stradale e, come concausa, dal ritardo con cui i sanitari del nosocomio spoletino avevano deciso, il giorno dopo l’incidente, di farlo venire al mondo. A riportare la notizia è il quotidiano ‘La Nazione‘ con un pezzo a firma di Erika Pontini.
La consulenza tecnica
Per fare luce sulla vicenda, l’autorità giudiziaria spoletina – attraverso il pm Michela Petrini – ha chiesto una consulenza tecnica d’ufficio a due esperti, il medico legale Marco Di Paolo e lo specialista del ‘Gaslini’ Ezio Fulcheri, chiamati ad analizzare non solo la placenta sequestrata, ma anche le cartelle cliniche della mamma e del piccolo e le conseguenze riscontrate sul piano della salute. Alla luce degli esiti, l’indagine prenderà una direzione ancor più chiara rispetto all’attuale, che vede indagate quattro persone per lesioni colpose. Si tratta di un 53enne di Spoleto, conducente dell’auto – una Bmw – finita contro quella della giovane assisana, e tre dottoresse del ‘San Matteo degli Infermi’ che, secondo la procura, non si sarebbero rese conto – come sarebbe potuto avvenire attraverso una ecografia ostetrica – del grave stato di sofferenza del feto, una volta condotta la donna in ospedale. Il parto era avvenuto il mattino seguente il giorno del sinistro, con un cesareo d’urgenza.