La Corte di Cassazione ha messo la parola fine – almeno sul piano strettamente giudiziario – alla drammatica vicenda che nel luglio del 2018 portò alla morte del 32enne Emanuele Tiberi, colpito da un pugno fuori da un pub di Norcia – seza peraltro alcuna lite in atto – e venuto a mancare qualche ora dopo all’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni. È diventata infatti definita la pena inflitta a suo tempo dal tribunale di Spoleto e quindi confermata dalla Corte d’appello di Perugia – 5 anni e 4 mesi di reclusiome per omicidio preterintenzionale – al 37enne Cristian Salvatori, colui che aveva sferrato il pugno. A riportare la notizia è il quotidiano ‘Il Messaggero‘ con un pezzo a firma di Ilaria Bosi. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dei legali del Salvatori, confermando – oltre all’entità della pena – il fatto che non ci fosse alcun ‘folle gioco’ in atto al momento del pugno, particolarmente violento. Il 37enne è attualmente ristretto ai domiciliari nella sua abitazione di Norcia.