Sisma Norcia: «Siamo stati dimenticati»

Terremoto 2016, posizionato uno striscione in piazza San Benedetto: «Tante situazioni prive di attenzione e soluzione. Sbloccate la ricostruzione». Arriva Landini

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«Sbloccate la ricostruzione. Siamo stati dimenticati». Questo lo striscione posizionato dal Comitato Rinascita Norcia in forma di protesta per gli sviluppi post terremoto del 2016: «Vogliamo attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla tragica realtà», spiegano. In giornata è previsto il passaggio del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini: «Ci sentiamo cittadini di serie C – le parole rivolte nei suoi confronti dai rappresentanti del comitato – perché non abbiamo più servizi e la ricostruzione dell’ospedale, come delle scuole è ancora ferma al palo. Così siamo costretti a pagare una tassa aggiuntiva, dovendoci spostare per qualsiasi cosa a Spoleto, oppure a Foligno o addirittura a Perugia».

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La crisi e la precarietà

Netto e chiaro il messaggio del comitato: «La vera grande opera, la ricostruzione, cioè il cantiere più grande d’Europa, è bloccata. L’ospedale ancora chiuso. Le scuole in condizioni precarie. Il museo della Castellina inutilizzato. Il Centro assistenza anziani senza futuro. La viabilità ancora precaria. Le attività economiche chiudono o sono in grave difficoltà, con conseguente contrazione di innumerevoli posti di lavoro. Le chiese i beni culturali i cimiteri, ancora in balia degli agenti atmosferici. Difficoltà nel garantire la sicurezza per carenza di organici. Le Sae fatiscenti. I centri di aggregazione inutilizzabili. Queste sono solo alcune delle tante situazioni che ancora non trovano né attenzione e né soluzione».

La conseguenza: «Stesso destino de L’Aquila»?

La preoccupazione è inevitabile per ciò che avverrà nei prossimi mesi: «Tutto ciò sta provocando – chiude il comitato – un drammatico spopolamento e chi resta vive un quotidiano senza speranza e nella depressione. Le promesse non mantenute e le inefficienze di chi invece dovrebbe risolvere i problemi, non sono più tollerabili. A quasi tre anni dal sisma, ci aspetta lo stesso destino dell’Aquila? Siamo stati dimenticati e abbandonati dalle istituzioni». Per Landini «prima di tutto credo che in questi territori ci sia bisogno di ricostruire speranza, perché quello che abbiamo avvertito in tre giorni di viaggio nelle zone del cratere è il rischio concreto che la rassegnazione prevalga. In tutte le zone colpite dal sisma abbiamo constatato che la ricostruzione è bloccata e se non riparte la ricostruzione non si crea lavoro, con la conseguenza di un ulteriore spopolamento in zone già in difficoltà anche prima del sisma».

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