La Omya di Nocera Umbra, azienda multinazionale del settore lapidei con 22 dipendenti, è bloccata per l’intera giornata dallo sciopero indetto da Fillea Cgil e Filca Cisl.
Il blocco Lo stato di agitazione dei lavoratori è scattato in risposta all’avvio di una procedura di licenziamento per un impiegato, a seguito della decisione dell’azienda di spostare l’amministrazione del gruppo in Polonia, con conseguente licenziamento del personale amministrativo in Italia (8 unità complessive tra Milano, Nocera Umbra, Vipiteno e Carrara). Un licenziamento che arriva, tra l’altro, dopo l’uscita di altri 5 lavoratori, dei quali 3 con mobilità volontaria, e mentre sono in programma altri 2 pensionamenti.
Il presidio Lo sciopero è accompagnato da un presidio davanti al sito produttivo, al quale prendono parte, oltre a lavoratori e organizzazioni sindacali, anche il sindaco di Nocera Umbra, Giovanni Bontempi, e i due presidenti delle comunanze agrarie di Bagnara e Acciano, proprietarie della cava dalla quale Omya estrae la pietra per le sue produzioni.
Le richieste «Chiediamo un impegno all’azienda a tutela di tutti i posti di lavoro – dice Cristian Benedetti, della Fillea Cgil – visto quanto questo territorio, già martoriato dalla crisi economica, a partire dalla annosa vicenda dell’Antonio Merloni, ha dato alla multinazionale». A seguito della protesta, i sindacati sono stati convocati dall’azienda in Confindustria a Perugia per il 27 aprile.