Orvieto, detenuto aggredisce agente in carcere

Contusioni al braccio per l’uomo, minacciato di fronte ai colleghi. Il Sappe: «Violenze all’ordine del giorno in Umbria»

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Nuovo episodio di violenza nel carcere di Orvieto, dove un appartenente al corpo di polizia penitenziaria è rimasto contuso, ed è quindi dovuto ricorrere alle cure dei sanitari, dopo un’aggressione da parte di un detenuto. Lo rende noto in un comunicato stampa Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe).

I dettagli della vicenda

Protagonista del fatto un italiano di circa 40 anni, in espiazione di una pena definitiva per reati legati al traffico di stupefacenti, già ampiamente segnalato agli uffici competenti per i suoi comportamenti violenti e minacciosi nei confronti del personale. L’uomo avrebbe procurato delle lesioni al braccio sinistro dell’agente opponendo resistenza, violenza e minaccia, nonché oltraggiandolo di fronte ad altri colleghi. «Ormai le aggressioni ed altri atti violenti negli istituti dell’Umbria si verificano in maniera ormai quotidiana» commenta Bonino, esprimendo solidarietà e vicinanza all’agente. Come lui fa Donato Capece, segretario generale del Sappe. «Quel che è accaduto, di una violenza inaccettabile – dice -, ci ricorda per l’ennesima volta quanto sia pericoloso lavorare in un penitenziario. Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del corpo in servizio negli istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato».

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