Orvieto, parto tragico: la neonata resiste

Ha suscitato profonda emozione, ad Orvieto, la tragica vicenda di Elisa Lardani, la donna morta nel dare alla luce la sua quarta creatura, una bambina. E anche polemiche.

L’ospedale I vertici dell’ospedale Santa Maria della Stella hanno parlato di un evento «del tutto improvviso e imprevedibile a carico della coagulazione del sangue, comparso con gravissime emorragie in sala travaglio immediatamente prima del parto» e hanno meso in evidenza «il tempestivo intervento dell’equipe sanitaria, che «ha consentito di far nascere in tempi rapidissimi la bambina che, dopo le prime cure, è stata trasferita d’urgenza all’Azienda ospedaliera di Perugia».

La bambina Dal Santa Maria della Misericordia spiegano che le condizioni della piccola – ricoverata nel reparto di Terapia intensiva neonatale – sono critiche: «Le complicazioni del parto hanno messo a rischio anche la vita della bimba che ora si trova in stato d’ipotermia generalizzata, metodica necessaria per riattivare le cellule cerebrali che possono essere rimaste danneggiate». Di fatto, fino a lunedì sera, il corpo della bambina verrà tenuto ad una temperatura di 33 gradi per prevenire il rischio di danni cerebrali.

Le polemiche Sulla vicenda, com’era prevedibile, si registrano le prime prese di posizione polemiche: Elisa Lardani durante tutta la gravidanza non aveva palesato disturbi e venerdì era arriva in ospedale in buone condizioni. Il parto, naturale, si sarebbe presentato privo di complicazioni e la bimba, che al momento della nascita pesava 3chili e 600 grammi, non era ‘prematura’. Ma poi è sucessa la tragedia. E Orvieto si interroga su cosa sia realmente accaduto.

 

 

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