L.P.
La paura è ancora alta. Per tanti, troppi cittadini non si è ancora allontanato lo spauracchio dell’ampliamento della discarica Le Crete a Orvieto.

Le Crete Le assemblee pubbliche continuano a riempire le sale, non sono bastate le rassicurazioni del sindaco Giuseppe Germani e della stessa giunta regionale dopo il diktat in un primo momento imposto dalla presidente Marini in persona. La prospettiva di una discarica che potrebbe raccogliere tutti i rifiuti della regione e persino quelli speciali provenienti da fuori mantiene un clima agitato sulla Rupe. Nasce per questo la Marcia del rispetto e della bellezza organizzata per il prossimo 14 maggio dal comitato #SaveOrvieto, un movimento di opinione nato sui social e che ha portato la propria protesta fin dentro l’aula di palazzo Cesaroni.
Timori «Per piĂ¹ di vent’anni Le Crete ha servito il territorio regionale – si legge in una nota – e, in fase di emergenze, le criticitĂ nazionali. Questa cittĂ si trova oggi di fronte a un’ ulteriore richiesta di ampliamento della discarica, quando l’Europa chiede che le discariche chiudano entro il 2020». Tutte, tranne quelle per rifiuti speciali, proprio come quella che insiste sui calanchi, il primo e il secondo, a pochi chilometri di distanza in linea d’aria dal Duomo. Per la cittĂ la strada da percorrere non è quella di autorizzare un secondo progetto di ampliamento, piuttosto quella di arrivare all’obiettivo ‘rifiuti zero’, attivare un ciclo virtuoso che, dalla differenziata, arrivi a un effettivo riciclo dei materiali.
La Marcia L’obiettivo della Marcia che sabato prossimo partirĂ alle ore 14,30 da piazza Cahen, è proprio quello di sensibilizzare ancora di piĂ¹ i cittadini e di chiedere un impegno serio alle istituzioni locali, regionali e nazionali affinchĂ© si completi l’impiantistica per il riciclaggio e il recupero dei rifiuti, salvaguardando i posti di lavoro e con un conferimento in discarica diventi via via sempre piĂ¹ residuale. Inoltre la marcia, in nome del rispetto e della bellezza, vuole sottolineare l’importanza di preservare il territorio, bonificare l’area e aiutare un’economia che punta sempre piĂ¹ sulla qualitĂ delle produzione agricola, «incompatibile con la presenza di una discarica dove vengono conferiti anche rifiuti speciali».
Salute e ambiente Infine, non meno importante, la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, con una verifica puntuale circa la presenza e la provenienza di sostanze inquinanti nelle acque del fiume Paglia e in atmosfera. Per questo, durante le assemblee come in piazza, #Saveorvieto continuerà a tenere alta l’attenzione su alcune domande che, ancora oggi, sono rimaste senza risposta. Come il quantitativo di rifiuti speciali che sono entrati in passato ed entrano ancora adesso a Le Crete o, anche, come mai le stime avevano garantito una durata fino al 2027 del vecchio ampliamento mentre ormai lo spazio sembra già tutto esaurito? Forse la raccolta differenziata finisce tutta in discarica? E, non di meno, sono mai stati eseguiti controlli seri sugli aspetti ambientali e sanitari?