Ospedale di Narni: «Uno sconcertante mutismo generale»

Maurizio Bazzucchi del comitato ‘Salviamo l’ospedale’: «I direttori generali di Usl2 e ospedale Terni De Fino e Chiarelli e l’assessore regionale Coletto sono un ‘muro di gomma’»

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di Maurizio Bazzucchi
del comitato ‘Salviamo l’ospedale di Narni’

In veste di moderatore del comitato ‘Salviamo l’ospedale di Narni’ e nell’attesa che parta la raccolta di firme, che si spera siano numerose, per chiedere un consiglio comunale aperto ove i diretti responsabili ci facciano partecipi delle loro reali intenzioni, per tenere alta l’attenzione degli utenti sulla problematica nonché fornire ulteriori informazioni sul significato di questa civile richiesta di non confinare la discussione nelle segrete stanze della politica invio questo memento.

Fin dalla precedente giunta Marini di centrosinistra la compatibilità della spesa sanitaria regionale è stata garantita contenendo, risparmiando e privatizzando integralmente o attraverso accreditamenti più o meno indiscriminati. Da allora in poi non si è fatto altro che contenere spesa a discapito delle prestazioni erogate e che, attualmente, ha raggiunto la sua massima espressione con la giunta Tesei di centrodestra almeno nella provincia di Terni. L’aziendalizzazione di Usl e ospedali è stata, in generale, fonte di clientelismo politico più becero, tagliando ‘linearmente’ il numero dei posti letto se non addirittura chiudendo interi reparti, riducendo al minimo gli organici di medici ed infermieri e conseguentemente le prestazioni sanitarie con i cittadini costretti quasi sempre a ricorrere al privato per ogni loro inderogabile esigenza. Mi riferisco ai controlli periodici dei pazienti oncologici o cardiopatici e tutti i cosiddetti ‘fragili’ come gli anziani, alla prevenzione primaria, ad esami di diagnostica strumentale nel sospetto di qualsiasi patologia.

Chi di voi non si è trovato in una di queste situazioni per una mammografia, una Tac, una Rmn, un’endoscopia digestiva, un Ecg, un EcoCg, un’ecografia e via dicendo perché la lista sarebbe lunga ed è dovuto ricorrere al privato? Oppure in caso di ricovero urgente, non programmato, è stato ‘appoggiato’ nei corridoi od in altri reparti per mancanza di posti letto all’interno dell’ospedale di Terni? Ma vi sembra possibile che la Tac a Narni funzioni solo mezza giornata per mancanza di personale quando centri privati convenzionati con la Regione (Terontola) sono operativi dalle 7 di mattina alle 23 non stop? E queste prestazioni le paga indirettamente il contribuente attraverso la fiscalità generalizzata. E se è vero che tutti gli amministratori della sanità, misurano la sanità non come un sistema complesso ed articolato in tante variabili ma come una quantità finanziaria messa a bilancio e quindi basata sui numeri contabili che debbono essere rispettose del bilancio regionale (e già questo sarebbe discutibile) è altrettanto vero che la disparità di finanziamenti fra le due province è attualmente sproporzionata e peggio sarà in futuro.

Aver perseguito obiettivi di sostenibilità intervenendo solo sul contenimento della spesa ci ha fatto pagare un prezzo molto elevato: tutto e tutti sono stati assoggettati ad un gestionismo ottuso, ma ribadisco, in Umbria solo per la sanità provinciale di Terni, con il duplice effetto di spingere il sistema verso la privatizzazione sacrificando i diritti delle persone. A riprova delle mie affermazioni c’è il dato numerico del rapporto medici/popolazione regionale Umbra che rientra nella media nazionale ma fortemente sbilanciato verso la sanità perugina con quella ternana ‘cenerentola’ in cui le liste di attesa sono incompatibili con le essenziali necessità degli utenti.

C’è poi un altro aspetto fondamentale da sottolineare, ovvero che il Ministero è stato molto generoso nei confronti della Regione nella erogazione dei fondi per la pandemia ma questi non hanno varcato, se non in minima parte, il valico della somma o la galleria di San Gemini sulla E45. Partendo dal presupposto indiscutibile ‘nessuno si salva da solo’ certo è che senza un’integrazione fra le varie strutture sanitarie della provincia di Terni non ne usciremo, ma l’integrazione necessita di numericamente adeguato organico medico ed infermieristico che non solo non viene assunto ma a cui, ove presente, viene concesso il trasferimento ad altra struttura regionale senza reciprocità, oppure nel caso dei pensionamenti preannunciati almeno 6 mesi prima non viene adottata la sostituzione con uno dei tanti strumenti amministrativi disponibili, ma chi dovrebbe pensare a ciò se non i manager lautamente retribuiti? E se pure il sindaco di Orvieto (di centrodestra) si lamenta per la situazione dell’ospedale cittadino qualcosa vorrà pur dire, per non parlare dello sconcertante mutismo a riguardo della neo rieletta sindaco di Amelia per non polemizzare sterilmente.

In sintesi i direttori generali di Usl Umbria 2 dottor De Fino e azienda ospedaliera di Terni dottor Chiarelli non solo non si lamentano con l’assessore regionale Coletto della situazione anzidetta che li riguarda direttamente ma tutti e tre sono ‘impermeabili’ alle legittime aspettative e richieste dell’utenza, oppure del sindaco di Narni che ha richiesto, invano, un incontro urgente con gli stessi relativamente a programmi e progetti immediati e non fra 5 anni, insomma il cosiddetto ‘muro di gomma’ tanto caro al Marchese del Grillo. Coscienza sporca, scarsa trasparenza intellettuale od opportunismo? Di sicuro non incapacità. Se la definizione di democrazia è: ‘Forma di governo in cui il potere viene esercitato dal popolo, tramite rappresentanti liberamente eletti’ ebbene nessuno dei succitati è stato eletto ma nonostante ciò essi negano un confronto pubblico con i cittadini che in fin dei conti sono quelli che pagano loro lo stipendio.

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