Ospedale di Terni: «Priorità al paziente»

Gino Venturi (Uil) e le assistenze a pagamento: «Disponibilità del personale sanitario è insufficiente. Regione conceda autorizzazione per accordo ampliamento»

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di Gino Venturi
Segretario della Uil Terni

Gino Venturi

L’antico problema delle assistenze a pagamento è esploso di nuovo con nuove modalità e il verificarsi di conflitti sgradevoli che coinvolgono operatori e dirigenti creando pesanti ripercussioni sui degenti. Il dato di fondo rimane tuttavia che la disponibilità del personale sanitario è largamente insufficiente per poter dare risposte completamente adeguate alle richieste e alle esigenze sempre più complesse dei pazienti.

OSPEDALE TERNI, ‘BADANTATO’: «RISPETTARE LE REGOLE»

Proprio per risolvere questo problema nel 2017 la Uil, insieme a una parte delle Rsu e alle altre organizzazioni confederali, ha sostenuto una lunga vertenza che ha portato ad un accordo per ampliare la dotazione organica ferma al lontano 2004. È ora indispensabile da parte della Regione una maggiore celerità nel concedere le autorizzazioni necessarie per la concretizzazione dell’accordo. Prioritario è il paziente, non le pratiche burocratiche.

L’ampliamento della dotazione organica, faticosamente ottenuto grazie alla lotta dei lavoratori dell’ospedale di Terni, deve essere tuttavia accompagnato da un significativo mutamento del ‘clima aziendale’ oggi troppo gravato da insoddisfazione, malumori e sfiducia da parte dei lavoratori che invece giustamente pretendono da chi dirige maggiore chiarezza, autorevolezza, coerenza ed affidabilità.

Neanche il nuovo modello organizzativo dell’ufficio delle professioni sanitarie, al momento, appare di aiuto ad intraprendere questa strada e aumenta sempre più la distanza e l’estraneità tra operatori e dirigenti. Spesso si ha la sensazione che il malato e l’assistenza rischino di apparire relegati sullo sfondo, subalterni allo svolgimento di pratiche organizzative e burocratiche sempre più assorbenti e ridondanti.

Va anche realizzata la tanto affermata, ma mai realizzata, integrazione tra l’ospedale ‘Santa Maria’ e la sanità territoriale di competenza dell’Asl e tra il nosocomio di Colle Obito e gli ospedali territoriali, a partire da quelli di Narni ed Amelia. In tal modo è possibile assicurare servizi migliori ai pazienti, ridurre i tempi di attesa, recuperare posti letto e sgravare il ‘Santa Maria’ e il suo personale da alcune incombenze non specialistiche.

La Uil Fpl assicura il massimo impegno, anche utilizzando gli strumenti di contrattazione che il nuovo contratto nazionale faticosamente riconquistato finalmente offre, perché gli operatori possano svolgere la propria attività in condizioni adeguate e perché i pazienti possano sempre avere quell’assistenza di altissima qualità che giustamente pretendono.

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