Ospedale Terni, scatta riorganizzazione posti letto per i no Covid

Nelle prossime ore sarà ripristinata un’area di degenza medica per loro. Positivo un paziente ricoverato in terapia intensiva: trasferimento e sanificazione. La posizione del NurSind

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Un numero crescente di pazienti no Covid in arrivo e necessità di riorganizzare i posti letto. Novità all’azienda ospedaliera di Terni: nelle prossime sarà ripristinata un’area di degenza dedicata a loro dopo che, nelle scorse settimane, lo stesso era accaduto per una zona al secondo piano della struttura.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Paziente positivo

Nei primi giorni di febbraio sarà aperta un’ulteriore area sempre per i pazienti no Covid. Nel contempo la direzione del ‘Santa Maria’ informa che «nella tarda serata di mercoledì un paziente ricoverato nel reparto di terapia intensiva, nei posti letto della ‘Recovery Room’ del primo piano, è risultato positivo. Subito sono scattate tutte le procedure previste: il paziente è stato trasferito nel reparto terapia intensiva Covid e, al contempo, sono scattate tutte le procedure per gli operatori sanitari e gli altri pazienti. Inoltre, pur considerando minimo il rischio contagio in virtù delle procedure di sicurezza garantite normalmente e costantemente per tutte le operazioni interne all’ospedale, si è proceduto – viene sottolineato – alla sanificazione non solo dell’area della Recovery Room ma anche di tutte le sale operatorie della piastra operatoria al primo piano. Le operazioni, grazie alla professionalità e all’attenzione di tutto il personale, hanno permesso giovedì mattina la ripresa delle attività ospedaliere in tutta sicurezza, anche grazie alle procedure predisposte, garantendo ai pazienti il rispetto delle attività programmate».

La posizione del NurSind

Sulla questione prende posizione anche il sindacato delle professioni infermieristiche: «A seguito di segnalazione da parte di NurSind relativamente ad un caso di positività al test molecolare per Covid 19 su paziente ricoverato presso la Recovery Room del blocco operatorio, inoltrata alla direzione dell’azienda ospedaliera Santa Maria nella giornata di mercoledì, la stessa ha deciso di rendere pubblico quanto spiacevolmente accaduto. NurSind vuole precisare che la segnalazione, rimasta all’interno del contesto aziendale, non aveva alcun intento accusatorio in relazione all’accaduto ma solo l’obiettivo di trovare possibili soluzioni, affinché episodi analoghi non abbiano a ripetersi. La nostra organizzazione sindacale propone alla direzione aziendale la possibilità, come avviene
già per gli operatori sanitari e sempre su nostro suggerimento, di effettuare con cadenza settimanale test molecolari rapidi a tutti pazienti che necessitano di ricovero superiore ai sette giorni e non solo esclusivamente al momento dell’ingresso presso il nosocomio ternano. Questo permetterebbe di ottenere un livello di prevenzione maggiore nella diffusione nosocomiale del Coronavirus. Cogliamo l’occasione per segnalare alla direzione aziendale come a volte, in caso di positività riscontrata in un operatore sanitario sottoposto a tampone di sorveglianza, lo stesso non venga immediatamente avvisato della sua positività ma ne viene a conoscenza ore dopo; questo ovviamente mette a rischio la catena preventiva del contagio in ambito ospedaliero e familiare. NurSind – conclude il sindacato – è certo che anche questa volta la direzione aziendale saprà cogliere quanto suggerito per il bene della popolazione sanitaria e della cittadinanza tutta».

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