Bar esterno ospedale Terni, ancora grane: stop aggiudicazione

Chiuse le valutazioni delle cinque concorrenti: vince la Pianeta Food srl, ma l’azienda sospende in autotutela l’iter. Problema per il locale con attuale gestore

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di S.F.

Sospensione in autotutela dell’aggiudicazione ad un anno e mezzo dall’indizione. Non ha fine la vicenda legata al bar esterno dell’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni per la concessione quinquennale dal valore stimato di 1 milione 820 mila euro: controversia – di mezzo c’è anche un ricorso al Tar Umbria – con la Mebar srl da sbrigare e, per ora, niente da fare per la società vincitrice dell’appalto, vale a dire la Pianeta Food srl. Di recente sono terminate le lunghe valutazioni tecniche sulle offerte dei cinque operatori in lizza, quindi la decisione odierna di congelare l’iter.

Bar esterno ospedale Terni, cinque offerte. Con il Tar di mezzo

L’esito della gara

La procedura ha visto coinvolte gli attuali gestori, la Mebar srl, la Serenissima Ristorazione S.p.A., la Capital srl, l’Albergo Serafini di Pagliarani Fabiana e Zangoli Sas e la ternana Pianeta Food srl: è quest’ultima ad aver chiuso in testa con un punteggio di 100 grazie alla miglior offerta qualitativa ed economica, seguita dalla Serenissima a quota 91,22. Con necessità di giustificazioni perché la proposta ha superato in entrambe le circostanze i 4/5 del punteggio previsto nel bando di gara: ulteriore check della commissione e via libera perché ritenuta congrua con le condizioni di mercato. Ma c’è un problema.

TUTTI GLI ATTI DI GARA: OLTRE UN ANNO DI PROCEDURA

Lo scontro per il bar

Il ‘Santa Maria’, nel riepilogare le varie fasi che hanno portato alla conclusione della procedura, spiega che nel 2020 si è rivolta al tribunale di Terni per il «rilascio dell’immobile oggetto dell’appalto nei confronti dell’attuale gestore», con sentenza 485 dell’8 giugno. Indica «l’irrilevanza giuridica nei confronti dell’azienda ospedaliera del contratto di locazione intercorso tra Comune di Terni e Mebar» e il fatto che la società «detiene senza titolo l’immobile di proprietà di questa azienda». Dunque? A fine giugno dall’ospedale è partita una Pec indirizzata alla Mebar per far presente dell’avvio dell’iter per il recupero della struttura oggetto di appalto.

Sospensione e incertezza

Ed ecco l’inghippo: «Per l’azienda ospedaliera è necessario disporre del locale prima della conclusione della procedura gara e che allo stato attuale non è possibile stabilire con certezza la data in cui ciò avverrà». Risultato: sospensione della procedura fino alla definitiva riconsegna del bar. La partita è in mano alla dirigente della struttura complessa economato e provveditorato del ‘Santa Maria’, Cinzia Angione.

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