di S.F.
«Visti i tempi ristretti e le difficoltà che sono sorte ancor prima di iniziare i progetti, la direzione di questa azienda, in considerazione dei tempi previsti per la conclusione dei progetti ex DL 34/2020, ha stabilito di procedere prioritariamente alla ristrutturazione e ampliamento della terapia intensiva, dove attualmente è posizionata l’area Obi. E pertanto si è reso necessario urgentemente intervenire alla riconversione del modulo Poli per creare una nuova area Obi». Lo mette nero su bianco il ‘Santa Maria’ di Terni per motivare un affidamento alla Cefla società cooperativa di Imola (Bologna).
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La società emiliana si occuperà dei lavori per l’adeguamento del modulo Poli a osservazione breve per una cifra complessiva di poco superiore ai 73 mila euro. Si tratta della stessa ditta affidataria dell’intervento – sempre nel’ambito ospedaliero – riguardante la ristrutturazione di un’area dell’attuale pronto soccorso «finalizzata all’ampliamento antistante la camera calda per la realizzazione del locale bonifica e polizia, all’ampliamento dell’area di osservazione e alla riconversione del modulo Poli in Obi». Perché questa mossa dunque?
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In sostanza l’azienda ospedaliera ha deciso di distribuire diversamente le somme già a disposizione per il progetto generale del pronto soccorso sopra descritto – vale 763 mila euro – perché ora c’è necessità di accelerarare ed intervenire «con una soluzione progettuale che anticipi la riconversione dell’area Poli in Obi».
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In questo modo l’ospedale ha modo di consegnare in via d’urgenza per il trasferimento dell’Obi. Anche perché di mezzo ci sono anche tempistiche ristrette da rispettare. A firmare è il responsabile facente funzioni della struttura complessa tecnico-patrimoniale e ingegneria clinica (nonché Rup), l’ingegnere Gianni Fabrizi.
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