Palasport, enigma eternit mattatoio

Il Rup Giorgini e l’annosa questione della bonifica/smaltimento: «Se non si muove nessuno, procederemo in danno. Risorse non ci sono». Non passa la delibera

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di S.F.

Si è parlato di tutto perché le questioni e le problematiche inerenti alla realizzazione del palasport polifunzionale di Terni non mancano. In linea teorica nella I° commissione consiliare di giovedì mattina si doveva parlare solo della decisione di procedere con un intervento edilizio diretto anziché con un piano attuativo: è stato ribadito che l’obiettivo è velocizzare i tempi amministrativi e ‘bruciare’ qualche mese di pratiche. Chiaro. Poi c’è il resto: mattatoio comunale, gestori del mercato ortofrutticolo, trasferimenti, superficie commerciale, tempistiche e anche un altro aspetto che, nel bailamme generale, è rimasto in secondo piano. E che non è proprio una sciocchezza: la bonifica e lo smaltimento dell’eternit nell’area del Foro Boario. La situazione non è così chiara al momento. Intanto la delibera non ha ricevuto il parere favorevole – non più una novità – con quattro sì e altrettante astensioni.

OTTOBRE 2018, L’ORDINANZA DI LATINI: «DUE MESI PER BONIFICA»

Una parte del mattatoio comunale

La lite 2019, poi la risoluzione

Non è un problema delle ultime ore, tutt’altro. Se ne parla da anni e in avvio di 2019 c’è stato anche uno scontro al Tar Umbria tra il Comune – l’ordinanza specifica per la bonifica fu firmata nell’autunno 2018, due mesi per ultimarla in seguito agli avvisi della Usl Umbria 2 – e il concessionario del mattatoio, ovvero la società di Viterbo Butcher Service. Cosa ne è scaturito? Nulla, perché quando si era a pochi giorni dall’udienza di merito il sindaco Leonardo Latini fece presente che l’atto era stato revocato in autotutela con cessazione della materia del contendere e difetto di interesse. In precedenza il concessionario – istanza cautelare accolta e stop al provvedimento – aveva evidenziato «articolate censure di violazione di legge ed eccesso di potere». Tutto a vuoto dunque. Non a caso: a marzo c’è stato l’atto aggiuntivo a favore della Butcher per consentirgli di proseguire con la gestione fino al 31 dicembre. Si arriva al dunque.

IL TAR BLOCCA L’ORDINANZA: ACCOLTA ISTANZA CAUTELARE

Piero Giorgini durante la commissione

«Deve farlo la Butcher service»

Ad esporsi in commissione – l’unico assessore presente era Sara Francescangeli, ma per parlare del punto successivo riguardante la videosorveglianza al Matteotti – è stato il Responsabile unico del procedimento per il palasport, Piero Giorgini. A sollecitarlo sul tema è stata in particolar modo Valentina Pococacio del M5S: «Ribadisco – ha sottolineato l’architetto – che in qualità di Rup, all’interno dell’appalto per la realizzazione, non ho inserito le risorse economiche per lo smaltimento (in realtà lo step iniziale è la bonifica, vale a dire la mesa in sicurezza) perché l’attuale gestore del mattatoio ha l’onere di doverlo fare. Ho letto i documenti. E nel contratto con la Salc non è previsto dunque». Pare che il quadro non sia così chiaro.

L’ATTO AGGIUNTIVO DI MARZO: BUTCHER FINO AL 31 DICEMBRE

Il Foro Boario

Il possibile intoppo

Il nodo va risolto: «Aggiungo – ha proseguito Giorgini – che nel caso in cui l’eternit non sia smaltito dall’attuale gestore, è chiaro che mi ritroverò di fronte al problema. Anticipo che, dovesse accadere, sono intenzionato a procedere in danno. Non può farsene carico l’ente: ci sarà un’anticipazione e poi sarà chiesta la cifra indietro. Modifica del Pef? Non rinuncio ad altre opere per l’eternit. Se sarò io a dover fare questa procedura, la farò esclusivamente in danno senza intaccare gli investimenti per il palasport. Sarebbe una follia. Cercheremo di trovare la strada con la ragioneria per anticipare le somme che poi dovranno esserci restituite». Da ricordare che la Usl Umbria 2 segnalò già nel 2016 una «copertura in eternit del locale macellazione di circa 1000 metri quadrati che presentava un indice di degrado pari a 36 e necessitava di bonifica entro tre anni; la copertura in eternit dei locali stalla e locali adiacenti, per circa 500 mq, presentava un indice di degrado pari a 40, e necessitava di bonifica entro tre anni». Il contratto originario stipulato con la Butcher è del 17 agosto del 1999: in quella circostanza già si parlava di sostituzione e smaltimento delle coperture al mattatoio.

PALASPORT, ALTRE RILOCALIZZAZIONI: TRE POSTEGGI IN VIA BRAMANTE

Pasculli durante l’intervento

Il ‘no’ al piano attuativo: «Servirebbe la Vas». Stop a delibera

Come detto si è parlato anche di altro. In primis la decisione di realizzare il palasport con un intervento edilizio diretto. Più di un consigliere ha chiesto lumi – alla fine ci saranno quattro voti a favore e altrettanti astenuti per la delibera di giunta, tra quest’ultimi decisiva Anna Maria Leonelli per Uniti per Terni – in merito, chiedendo le differenze tra le procedure: «Con il piano attuativo – ha messo in evidenza Giorgini – occorre fare una verifica di assoggettabilità alla Valutazione ambientale strategica e porta via circa tre mesi. Successivamente per fare il piano è necessario un periodo di altri cinque-sei mesi: in totale si arriva a otto dunque. Con l’intervento edilizio diretto si fa la Via (Valutazione impatto ambientale), di fatto supera la Vas perché si fa direttamente sul progetto definitivo. In questo modo ‘tagliamo’ mesi’». Chiarito il punto.

IL COMUNE METTE DA PARTE IL PIANO ATTUATIVO: INTERVENTO EDILIZIO DIRETTO

L’area

La superficie commerciale: «Variante 2016». Diatriba

Vengono chieste delucidazioni anche sui 5 mila metri quadrati di attività commerciali: «Non c’è alcuna forzatura, è ciò che prevede lo strumento urbanistico vigente. La variante in merito fatta nel 2016 (delibere del 1° agosto e 7 novembre) ha previsto l’aumento della superficie in quell’area, ci si appoggia su quello. D’altronde si parla di progetti di partenariato pubblico-privato e si scrivono Pef (Piano economico finanziario) complessi, il palasport da solo costa 12-13 milioni di euro». Tirate in ballo le operazioni Corso del Popolo – c’è chi ha ricordato che con la storia dei parcheggi non è andata granché – e Piscine dello stadio per rafforzare il concetto. Domande su possibili migliorie del palasport a livello estetico e l’efficientamento energetico. Nel contempo gustoso scambio – il gioco politico non può mancare ovviamente – Gentiletti-Rossi su questo tema: da un lato viene rimarcato come sia cambiato l’atteggiamento rispetto alla storia di vocabolo Staino (l’esponente di Terni Civica fu molto critico), dall’altro che l’aumento del commerciale risale al periodo Di Girolamo. Messa in evidenza anche l’assenza del sindaco Leonardo Latini e dell’assessore allo sport Elena Proietti.

«TRONCARE COSÌ È ILLEGITTIMO»

Il terreno in strada di Tavernolo individuato per il nuovo mattatoio

I gestori del mercato, il mattatoio e la struttura

Si passa ad un’altra tematica ‘calda’, il mercato dell’ortofrutta: «Tutti gli operatori del mercato ortofrutticolo hanno le licenze scadute e aggiungo, avendo studiato le carte, che solo uno è in regola con i pagamenti all’amministrazione. E sono loro ad avere l’obbligo della demolizione, è un aspetto contrattuale. Le strutture le hanno realizzate loro su area del Comune, non ci possono essere dubbi. Per quel che concerne il mattatoio – che invece fu fatto dal Comune, specifica – è stato fatto un atto aggiuntivo fino al 31 dicembre, poi c’è scadenza anche in quel caso e il bando è stato approvato: nell’intervento è prevista la realizzazione della struttura da parte del concessionario; il mercatino rimane lì e troveremo soluzioni temporanee durante l’apertura del cantiere, sarà riqualificato con stalli un po’ più decorosi». Si torna ai mercati generali: «Faremo uscire a breve un bando per concessioni amministrative, la Salc farà la struttura – unica, in strada di Tavernolo, con accesso diverso rispetto al mattatoio – e gli stalli verranno assegnati a chi parteciperà. In definitiva per tutte le infrastrutture esistenti c’è una soluzione». Chissà se dall’altra parte pensano lo stesso. Difficile.

STRADA DI TAVERNOLO, L’AREA PRESCELTA: CONFINA CON IL CENTRO DI FINITURA AST

I documenti portati da Giorgini per le tempistiche

I progetti esecutivi

Infine un accenno ai tempi per mattatoio e mercato: «Entro i prossimi cinque-sei mesi avremo il progetto esecutivo, forse anche prima. Poi per la realizzazione serviranno due-tre mesi». Passaggio conclusivo su altro: «Stiamo procedendo al lavoro per il collegamento tra il palasport ed i parcheggi in zona cimitero. Parte delle aree sono già nostre e in questi due anni dovremo lavorare con Ferrovie dello Stato in tal senso: avranno l’obbligo di eliminare il passaggio a livello perché al momento ci passano tre-quattro auto. Penso che avremo la forza per dirgli di eliminarlo: lo si fa realizzando un sottopasso». A votare a favore dell’intervento edilizio diretto sono stati Rossi, Santini (Fratelli d’Italia), Dominici (Forza Italia) e Cozza (Lega), astensione degli aventi diritto della minoranza (Gentiletti, Pococacio, Angeletti) e Leonelli.

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