Quella del passaggio di mano dell’appalto – da Harsco Ilserv a Gap di Bergamo – per la gestione del parco rottami della ThyssenKrupp Ast di Terni, era stata una faccenda travagliata. Con i lavoratori che prima avevano bocciato l’accordo siglato dai sindacati e poi avevano fatto marcia indietro, dando il via libera.
Gap da ‘buca’ Giovedì in Confindustria a Terni, si sono incontrati i sindacati di categoria con il responsabile di cantiere della Gap, incontro previsto dall’accordo firmato il 30 settembre 2016 in occasione del cambio appalto, ma «con sorpresa -dicono i sindacalisti – alla riunione non era presente la proprietà per sopraggiunti impegni». Ma loro ritengono «non casuale l’assenza dell’amministratore delegato di Gap, considerando che la data dell’incontro, con 5 mesi di ritardo, è stata fissata dall’azienda verificando precedentemente tutti gli impegni delle parti».
L’accordo Il tema della riunione, spiegano i sindacati, «prevedeva la verifica dell’accordo sottoscritto, l’andamento dei lavori del cantiere e l’ipotesi di costruire un premio di risultato come incremento del salario dei lavoratori», ma adesso gli tocca perdere atto «di questo ed altri atteggiamenti che si verificano all’interno del cantiere tutti identificabili come antisindacali, come peraltro dimostrato da azioni unilaterali atte ad azzerare le relazioni industriali».
Le ‘iniziative’ Da parte dei sindacati che «non ritengono che tale atteggiamento sia un buon biglietto da visita per chi ha intenzione di radicarsi sul territorio in diverse attività produttive e richiama alla necessità più volte richiesta dalle organizzazioni sincdacali di un protocollo sugli appalti che interessi tutto il sito industriale della TK-Ast» e, come da prassi, dicono che «saranno vigili ed adotteranno tutte le iniziative necessarie se verranno intraprese ‘economie’ derivanti dal non rispetto del contratto di lavoro e delle norme in materia di sicurezza sul lavoro».