«I protocolli legati al parto negli ospedali, circa la presenza del padre o dei familiari, in Umbria sono assolutamente restrittivi nonostante una situazione pandemica che è andata migliorando». A parlare è una donna ternana, giunta alla fine del sesto mese di gravidanza, che diventerà mamma il prossimo agosto. «All’ospedale di Terni, così come in quello di Perugia – spiega -, in base ai protocolli in vigore non si può avere accanto il proprio marito/compagno né altra persona di fiducia durante il travaglio né durante il successivo ricovero. Si può consentire al massimo la presenza del padre per 2 ore durante la nascita, previo tampone negativo».
«Disparità inspiegabile»
«Tali misure sono in vigore nonostante ciascun padre, per avere accesso al nosocomio, effettui un tampone. Lo stesso che consente alla compagna di accedere ai servizi ed essere ricoverata. Perché tanto rigore, ora che le cose sembrano andare meglio? Il punto è che una donna non può avere accanto nessuno, neppure una persona di fiducia, e questa ‘solitudine’ credo sia ora che finisca, anche e soprattutto alla luce dei dati in continuo miglioramento». Sul punto anche il consigliere regionale Thomas De Luca (M5s) ad inizio aprile aveva chiesto chiarimenti all’assessorato competente: la risposta è attesa nei prossimi giorni.